Nel rapporto in commento, il Coroner inglese ha stabilito che i contenuti riguardanti atti di autolesionismo e suicidio visualizzati dalla della quattordicenne Molly Russell su Instagram e Pinterest hanno contribuito in misura più che minima al suo suicidio, in quanto offerti in modo massiccio alla sua attenzione dagli algoritmi utilizzati da tali piattaforme. Ha inoltre raccomandato sia al governo, sia alle imprese coinvolte, l’adozione di misure legislative e di autoregolamentazione volte a garantire la sicurezza dei minori online e a prevenire morti future. L’Autrice dà conto del dibattito suscitato dal caso Russell sulla regolamentazione delle imprese fornitrici di piattaforme social per garantire la protezione dei minori da contenuti leciti ma nocivi, nel rispetto di altri diritti e interessi legittimi; mette a confronto il regime prefigurato dall’Online Safety Bill britannico, basato sul duty of care delle imprese, con quello europeo, e lo valuta alla luce delle norme e degli standard internazionali in materia di diritti umani e di protezione dei minori nell’ambiente digitale

Il caso Molly Russell e il dibattito sulla regolamentazione dei contenuti online: verso un regime di duty of care dei social media a protezione dei minori?

Maneggia Amina
2023

Abstract

Nel rapporto in commento, il Coroner inglese ha stabilito che i contenuti riguardanti atti di autolesionismo e suicidio visualizzati dalla della quattordicenne Molly Russell su Instagram e Pinterest hanno contribuito in misura più che minima al suo suicidio, in quanto offerti in modo massiccio alla sua attenzione dagli algoritmi utilizzati da tali piattaforme. Ha inoltre raccomandato sia al governo, sia alle imprese coinvolte, l’adozione di misure legislative e di autoregolamentazione volte a garantire la sicurezza dei minori online e a prevenire morti future. L’Autrice dà conto del dibattito suscitato dal caso Russell sulla regolamentazione delle imprese fornitrici di piattaforme social per garantire la protezione dei minori da contenuti leciti ma nocivi, nel rispetto di altri diritti e interessi legittimi; mette a confronto il regime prefigurato dall’Online Safety Bill britannico, basato sul duty of care delle imprese, con quello europeo, e lo valuta alla luce delle norme e degli standard internazionali in materia di diritti umani e di protezione dei minori nell’ambiente digitale
2023
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