Jeremy Corbyn. Anatomia e autonomia politica di un leader. Per una lettura convergente del suo successo e della sconfitta

Studiare Jeremy Corbyn dopo la fine della sua esperienza alla guida del Labour Party potrebbe sembrare un esercizio collocabile nella letteratura storica contemporanea, teso a comprendere l’ascesa e il rapido declino di una leadership politica eterodossa rispetto all’élite dirigente dei principali partiti mainstream della sinistra europea. Tuttavia, il libro di Robin Piazzo contiene in sé un lavoro di carattere più squisitamente socio-politologico, che – a partire dal caso di specie – porta l’autore ad approfondire le trasformazioni del partito laburista, articolando con ciò una riflessione preziosa da utilizzare per: 1) esaminare quanto accaduto nel Regno Unito all’interno del partito della sinistra collocato (allora) all’opposizione del governo guidato dal Partito conservatore, in modo da poter comprendere come nasce l’opzione Corbyn e come evolve il rapporto tra leader e partito; 2) spiegare più ampiamente – seppur dentro a un quadro non privo di originalità e di specifica complessità – le dinamiche interne ai partiti della sinistra in Europa e le riproducibili e comparabili opposte tensioni endogene, le lotte e le divisioni per il governo del potere politico e per il controllo e la direzione dei principali partiti del socialismo europeo; 3) approfondire l’equilibrio esistente all’inizio del terzo millennio (dopo la perdita dell’egemonia esercitata dai partiti burocratici di massa) tra sistema politico e forma di governo democratico, in rapporto alla strutturazione delle rinnovate modalità di partecipazione politica.