Il saggio analizza le ricadute del principio di coesione sulla disciplina del governo del territorio e, in particolare, la sua possibile incidenza sulla conformazione degli strumenti di pianificazione. Il principio di coesione, nella sua articolazione in termini sia di coesione economica che di coesione sociale, trova nel territorio un ambito di applicazione privilegiato. Non a caso, l’art. 174 T.F.U.E. pone quale obiettivo delle politiche comunitarie ispirate al principio di coesione lo «sviluppo armonioso dell’intera collettività» e la riduzione del divario fra i livelli di sviluppo delle varie regioni. La dimensione territoriale del principio assume però anche un ulteriore e autonomo significato, giacché, secondo quanto riferito nel «Libro verde sulla coesione territoriale», «getta dei ponti fra efficienza economica, coesione sociale ed equilibrio ecologico, ponendo lo sviluppo sostenibile al centro della elaborazione politica». La coesione territoriale, in sintesi, pone una nuova prospettiva per la disciplina del governo del territorio e, al tempo stesso, evidenzia la necessità di individuare quali azioni consentano la sua concreta realizzazione nei singoli Stati. Il saggio prende in specifica considerazione questi aspetti, attraverso l’esame di un primo tentativo, compiuto a livello di legislazione regionale, di introdurre fra gli strumenti di pianificazione di area vasta un piano di sviluppo in cui sono tracciate le linee per la costruzione di una visione strategica e integrata del territorio regionale. La normativa regionale esaminata è quella della regione Umbria e lo strumento di pianificazione studiato è il Piano Urbanistico Strategico Territoriale (P.U.S.T.).

Principio di coesione, governo del territorio e strumenti di pianificazione.

GIUSTI, ANNALISA
2011

Abstract

Il saggio analizza le ricadute del principio di coesione sulla disciplina del governo del territorio e, in particolare, la sua possibile incidenza sulla conformazione degli strumenti di pianificazione. Il principio di coesione, nella sua articolazione in termini sia di coesione economica che di coesione sociale, trova nel territorio un ambito di applicazione privilegiato. Non a caso, l’art. 174 T.F.U.E. pone quale obiettivo delle politiche comunitarie ispirate al principio di coesione lo «sviluppo armonioso dell’intera collettività» e la riduzione del divario fra i livelli di sviluppo delle varie regioni. La dimensione territoriale del principio assume però anche un ulteriore e autonomo significato, giacché, secondo quanto riferito nel «Libro verde sulla coesione territoriale», «getta dei ponti fra efficienza economica, coesione sociale ed equilibrio ecologico, ponendo lo sviluppo sostenibile al centro della elaborazione politica». La coesione territoriale, in sintesi, pone una nuova prospettiva per la disciplina del governo del territorio e, al tempo stesso, evidenzia la necessità di individuare quali azioni consentano la sua concreta realizzazione nei singoli Stati. Il saggio prende in specifica considerazione questi aspetti, attraverso l’esame di un primo tentativo, compiuto a livello di legislazione regionale, di introdurre fra gli strumenti di pianificazione di area vasta un piano di sviluppo in cui sono tracciate le linee per la costruzione di una visione strategica e integrata del territorio regionale. La normativa regionale esaminata è quella della regione Umbria e lo strumento di pianificazione studiato è il Piano Urbanistico Strategico Territoriale (P.U.S.T.).
2011
9788863421231
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