A Castelraimondo (MC) esiste dal 2009 un piccolo museo, dedicato ai costumi, agli oggetti e alle attività dei gruppi folkloristici, immaginato e realizzato dalla Federazione Associazioni Folcloriche Italiane (F.A.F.It.) in collaborazione con il Comune e il Gruppo Folkloristico di Castelraimondo. A seguito dei terremoti che nel 2016 e 2017 hanno colpito il Centro Italia il Museo Nazionale del Costume Folcloristico è stato trasferito, dopo un periodo di chiusura, in una nuova sede; tale situazione ha dato la spinta per immaginare un riallestimento degli spazi museali, coinvolgendo in questo progetto anche le Scuole di specializzazione in Beni demoetnantropologici dell’Università degli Studi di Perugia (in convenzione con le Università degli Studi della Basilicata, di Firenze, di Siena e di Torino) e di Sapienza Università di Roma, nonché l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (ICPI) del Ministero della Cultura, che ha supportato anche economicamente il progetto. All’interno di questa cornice si è collocata, nel maggio 2022, “l’installezione” di Vincenzo Padiglione: una lezione tenuta per gli studenti e per le studentesse della Scuola di specializzazione in Beni demoetnoantropologici perugina, nell’ambito del suo insegnamento di Scenografia e allestimento, che ha portato all’allestimento collettivo di una mostra di bamboline folcloristiche.
L’abito delle bambole
Amato Ferdinando
;Gala Sabina
;Daniele Parbuono
2023
Abstract
A Castelraimondo (MC) esiste dal 2009 un piccolo museo, dedicato ai costumi, agli oggetti e alle attività dei gruppi folkloristici, immaginato e realizzato dalla Federazione Associazioni Folcloriche Italiane (F.A.F.It.) in collaborazione con il Comune e il Gruppo Folkloristico di Castelraimondo. A seguito dei terremoti che nel 2016 e 2017 hanno colpito il Centro Italia il Museo Nazionale del Costume Folcloristico è stato trasferito, dopo un periodo di chiusura, in una nuova sede; tale situazione ha dato la spinta per immaginare un riallestimento degli spazi museali, coinvolgendo in questo progetto anche le Scuole di specializzazione in Beni demoetnantropologici dell’Università degli Studi di Perugia (in convenzione con le Università degli Studi della Basilicata, di Firenze, di Siena e di Torino) e di Sapienza Università di Roma, nonché l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (ICPI) del Ministero della Cultura, che ha supportato anche economicamente il progetto. All’interno di questa cornice si è collocata, nel maggio 2022, “l’installezione” di Vincenzo Padiglione: una lezione tenuta per gli studenti e per le studentesse della Scuola di specializzazione in Beni demoetnoantropologici perugina, nell’ambito del suo insegnamento di Scenografia e allestimento, che ha portato all’allestimento collettivo di una mostra di bamboline folcloristiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.