La norma consuetudinaria che riconosce l’immunità dalla giurisdizione penale agli organi di stati stranieri può rappresentare un ostacolo alla repressione dei crimini internazionali da parte della Corte penale internazionale. Nello statuto istitutivo è stata inserita una norma che afferma a chiare lettere il principio dell’irrilevanza della qualifica ufficiale rivestita dalla persona accusata del crimine e della conseguente irrilevanza delle immunità dalla giurisdizione correlate a tale qualifica, ma si tratta appunto di una norma pattizia dall’incerto ambito di applicabilità. Nel saggio si analizza la portata di questa norma nei rapporti con gli Stati che hanno ratificato lo Statuto e con gli Stati terzi.
Limiti alle immunità degli organi nello Statuto della Corte penale internazionale
LANCIOTTI, Alessandra
2007
Abstract
La norma consuetudinaria che riconosce l’immunità dalla giurisdizione penale agli organi di stati stranieri può rappresentare un ostacolo alla repressione dei crimini internazionali da parte della Corte penale internazionale. Nello statuto istitutivo è stata inserita una norma che afferma a chiare lettere il principio dell’irrilevanza della qualifica ufficiale rivestita dalla persona accusata del crimine e della conseguente irrilevanza delle immunità dalla giurisdizione correlate a tale qualifica, ma si tratta appunto di una norma pattizia dall’incerto ambito di applicabilità. Nel saggio si analizza la portata di questa norma nei rapporti con gli Stati che hanno ratificato lo Statuto e con gli Stati terzi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.