Questa via comincia da Platone, dal mito della caverna che, seguendo il “racconto” platonico, mostra la confluenza della “via del non” nell’improvvisa attimalità dell’apertura al vero: liberato dalle catene che lo tenevano legato nel fondo della caverna, il prigioniero, nell’istante in cui vede le cose alla luce del sole, s’accorge che esse sono non così come le vedeva prima nel buio, mere immagini sulla parete della caverna. “Non così”, "dictio" altra, ma non terza, perché “non così” spiega il “no” integrandolo. Il senso e la ‘necessità’ di questa integrazione ha un’importanza fondamentale per la “logica”, esponendone insieme con la ragione (Grund) il limite. Ci si richiama alla VII Lettera di Platone, al problema dei problemi lì posto: come fare esperienza della “cosa della filosofia”, tò prágna tês philosophías, che non è assolutamente dicibile come le altre conoscenze (oudamôs réton hos álla mathémata)”?
D'improvviso. La via del "non", a partire da Platone
Martino M
2020
Abstract
Questa via comincia da Platone, dal mito della caverna che, seguendo il “racconto” platonico, mostra la confluenza della “via del non” nell’improvvisa attimalità dell’apertura al vero: liberato dalle catene che lo tenevano legato nel fondo della caverna, il prigioniero, nell’istante in cui vede le cose alla luce del sole, s’accorge che esse sono non così come le vedeva prima nel buio, mere immagini sulla parete della caverna. “Non così”, "dictio" altra, ma non terza, perché “non così” spiega il “no” integrandolo. Il senso e la ‘necessità’ di questa integrazione ha un’importanza fondamentale per la “logica”, esponendone insieme con la ragione (Grund) il limite. Ci si richiama alla VII Lettera di Platone, al problema dei problemi lì posto: come fare esperienza della “cosa della filosofia”, tò prágna tês philosophías, che non è assolutamente dicibile come le altre conoscenze (oudamôs réton hos álla mathémata)”?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.