Viviamo un tempo provato dalla pandemia, dai lockdown a singhiozzo, dalle continue chiusure e riaperture di scuole e attività commerciali, ricreative, etc. Un tempo che ha inevitabilmente messo in ginocchio l’economia nazionale e globale, con un’importante ricaduta sulle categorie più fragili e sui quei segmenti del mercato del lavoro già particolarmente discriminati tra cui le donne. La pandemia è stata caratterizzata da ondate e picchi di contagio, accompagnate da misure restrittive dirette a contenere la diffusione dei casi, con conseguenze a breve, medio e lungo termine in diversi comparti dell’economia. Il mondo dello spettacolo, i teatri, i cinema, i musei e le attività ricreative, la ristorazione, i centri sportivi e di benessere, il turismo e le strutture ricettive in generale, sono solo una parte dell’economia che ha sofferto delle restrizioni. E chiudendo gli spazi ricreativi si sono dovute aprire le porte delle case, dentro le quali è finito tutto ciò che si faceva all’esterno, con conseguente riorganizzazione degli spazi privati e delle abitudini quotidiane familiari. Tutto questo ha inevitabilmente aumentato gli oneri nelle case, nelle famiglie, soprattutto per le donne e per le madri lavoratrici e non.
Donne e lavoro: l’impatto della pandemia Covid-19
Rosita Garzi
2021
Abstract
Viviamo un tempo provato dalla pandemia, dai lockdown a singhiozzo, dalle continue chiusure e riaperture di scuole e attività commerciali, ricreative, etc. Un tempo che ha inevitabilmente messo in ginocchio l’economia nazionale e globale, con un’importante ricaduta sulle categorie più fragili e sui quei segmenti del mercato del lavoro già particolarmente discriminati tra cui le donne. La pandemia è stata caratterizzata da ondate e picchi di contagio, accompagnate da misure restrittive dirette a contenere la diffusione dei casi, con conseguenze a breve, medio e lungo termine in diversi comparti dell’economia. Il mondo dello spettacolo, i teatri, i cinema, i musei e le attività ricreative, la ristorazione, i centri sportivi e di benessere, il turismo e le strutture ricettive in generale, sono solo una parte dell’economia che ha sofferto delle restrizioni. E chiudendo gli spazi ricreativi si sono dovute aprire le porte delle case, dentro le quali è finito tutto ciò che si faceva all’esterno, con conseguente riorganizzazione degli spazi privati e delle abitudini quotidiane familiari. Tutto questo ha inevitabilmente aumentato gli oneri nelle case, nelle famiglie, soprattutto per le donne e per le madri lavoratrici e non.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.