La presenza di miti è costante in tutta la produzione weiliana, sia negli scritti giovanili che in quelli della maturità, e le figure mitiche non sono elementi secondari, citazioni erudite presenti casualmente nelle opere della Weil. Sebbene non ne elabori una vera e propria teoria, già nelle Lezioni di filosofia la pensatrice considera il mito un “tesoro di spiritualità” e, parlando indirettamente della dimensione mitico-simbolica, la caratterizza come il livello fondamentale dell’“influenza” esercitata dalla società mediante il linguaggio; la dimensione mitico-simbolica è il luogo di sedimentazione e fondazione di ogni possibile umanesimo. I miti sono luoghi di “radicamento di un popolo con il suo passato” e per questo rappresentano il fondamento della cultura umanistica. Essi permettono di rendere universali i dolori e le gioie individuali, nel loro riferimento ad una comune ed originaria appartenenza al “genere umano".
I miti e il mondo simbolico
MARIANELLI, Massimiliano
2005
Abstract
La presenza di miti è costante in tutta la produzione weiliana, sia negli scritti giovanili che in quelli della maturità, e le figure mitiche non sono elementi secondari, citazioni erudite presenti casualmente nelle opere della Weil. Sebbene non ne elabori una vera e propria teoria, già nelle Lezioni di filosofia la pensatrice considera il mito un “tesoro di spiritualità” e, parlando indirettamente della dimensione mitico-simbolica, la caratterizza come il livello fondamentale dell’“influenza” esercitata dalla società mediante il linguaggio; la dimensione mitico-simbolica è il luogo di sedimentazione e fondazione di ogni possibile umanesimo. I miti sono luoghi di “radicamento di un popolo con il suo passato” e per questo rappresentano il fondamento della cultura umanistica. Essi permettono di rendere universali i dolori e le gioie individuali, nel loro riferimento ad una comune ed originaria appartenenza al “genere umano".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.