Quale è il senso del “dato” (materiale-pittura) dell’opera di Burri? È quello che il lavoro di Marianelli tenta di mettere in luce nella sua “lettura” dell’opera del maestro. Tale “dato” si presenta come un orizzonte di senso, oggetto di una indagine filosofica e propriamente filosofico-ermeneutica. L’orizzonte di senso aperto dal maestro umbro, in tale prospettiva, e come dichiara lo stesso Burri, è luogo di tensione ad un “equilibrio”, sia pure e sempre “squilibrato”. Il gesto artistico di Burri non è riconducibile per l’autore, come rileva Calvesi nella premessa, ad una interpretazione di tipo psicanalitico. L’opera d’arte, nella prospettiva indicata, ripresenta quale “luogo di relazioni” e lo stesso gesto artistico, superando ogni intenzione rappresentativa e simbolica, si configura come relazione ad una “materia” che ne custodisce il significato. Burri, “lavorando nel nascosto e nel dimenticato, <<apre un nuovo mondo>>, non crea ma “in-venta” (“trova-in”, “ri-trova”), scrive Capecci nella Prefazione, un inedito che sconvolge l’aspettativa e l’orizzonte dello spettatore”.

Alberto Burri, l'equilibrio squilibrato. estetica della rifigurazione.

MARIANELLI, Massimiliano
2005

Abstract

Quale è il senso del “dato” (materiale-pittura) dell’opera di Burri? È quello che il lavoro di Marianelli tenta di mettere in luce nella sua “lettura” dell’opera del maestro. Tale “dato” si presenta come un orizzonte di senso, oggetto di una indagine filosofica e propriamente filosofico-ermeneutica. L’orizzonte di senso aperto dal maestro umbro, in tale prospettiva, e come dichiara lo stesso Burri, è luogo di tensione ad un “equilibrio”, sia pure e sempre “squilibrato”. Il gesto artistico di Burri non è riconducibile per l’autore, come rileva Calvesi nella premessa, ad una interpretazione di tipo psicanalitico. L’opera d’arte, nella prospettiva indicata, ripresenta quale “luogo di relazioni” e lo stesso gesto artistico, superando ogni intenzione rappresentativa e simbolica, si configura come relazione ad una “materia” che ne custodisce il significato. Burri, “lavorando nel nascosto e nel dimenticato, <>, non crea ma “in-venta” (“trova-in”, “ri-trova”), scrive Capecci nella Prefazione, un inedito che sconvolge l’aspettativa e l’orizzonte dello spettatore”.
2005
9788882159955
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/157503
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