La costituzione del 1949 proclamò l’Ungheria una democrazia popolare, uno Stato sulla via del comunismo. Da qui la storia di un paese avvolto per oltre quarant’anni in una bolla ideologica che ne ha cambiato il destino. Fuori da ogni contatto con il mondo occidentale, Budapest ha gravitato attorno alla potenza sovietica diventandone un satellite “impazzito”, basti pensare alla rivoluzione del 1956 e all’insofferenza con cui il paese ha dovuto abbracciare un sistema ideologico non in linea con la propria tradizione. Finito l’indottrinamento politico nel biennio 1989-91, occorreva riappropriarsi dell’architettura liberale e democratica, poco praticata in molti contesti dell’Europa orientale e forse mai assaporata tra le due guerre, ovvero quando da padrone la faceva il revanchismo di Versailles.Il 1989 fu un anno cruciale. In Ungheria, si formò una "Tavola Rotonda" con i rappresentanti del governo comunista e i leader dell'opposizione democratica. Il dialogo fu determinante per negoziare una transizione pacifica verso la democrazia. Nell'ottobre dello stesso anno, si dichiarò ufficialmente la nascita della Repubblica Ungherese, mettendo fine alla Repubblica Popolare. Fu il primo grande passo verso una democrazia multipartitica, seguita dalle prime elezioni libere nel 1990. In questo contesto di cambiamenti storici emerse Viktor Orbán, giovane politico destinato a diventare una figura centrale nella vita politica magiara.

L’Ungheria di Viktor Orbán, un leader controverso nell’Europa contemporanea

Francesco Randazzo
2024

Abstract

La costituzione del 1949 proclamò l’Ungheria una democrazia popolare, uno Stato sulla via del comunismo. Da qui la storia di un paese avvolto per oltre quarant’anni in una bolla ideologica che ne ha cambiato il destino. Fuori da ogni contatto con il mondo occidentale, Budapest ha gravitato attorno alla potenza sovietica diventandone un satellite “impazzito”, basti pensare alla rivoluzione del 1956 e all’insofferenza con cui il paese ha dovuto abbracciare un sistema ideologico non in linea con la propria tradizione. Finito l’indottrinamento politico nel biennio 1989-91, occorreva riappropriarsi dell’architettura liberale e democratica, poco praticata in molti contesti dell’Europa orientale e forse mai assaporata tra le due guerre, ovvero quando da padrone la faceva il revanchismo di Versailles.Il 1989 fu un anno cruciale. In Ungheria, si formò una "Tavola Rotonda" con i rappresentanti del governo comunista e i leader dell'opposizione democratica. Il dialogo fu determinante per negoziare una transizione pacifica verso la democrazia. Nell'ottobre dello stesso anno, si dichiarò ufficialmente la nascita della Repubblica Ungherese, mettendo fine alla Repubblica Popolare. Fu il primo grande passo verso una democrazia multipartitica, seguita dalle prime elezioni libere nel 1990. In questo contesto di cambiamenti storici emerse Viktor Orbán, giovane politico destinato a diventare una figura centrale nella vita politica magiara.
2024
9788893450065
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