Dopo la caduta di Napoleone, la cultura erudita dovette affrontare le conseguenze provocate dalle requisizioni del patrimonio culturale verificatesi durante il dominio francese. Nell’ambito della profonda riorganizzazione conosciuta dalle pratiche erudite, le fonti documentarie riguardanti gli artisti cosiddetti “primitivi” e in particolare le loro testimonianze autografe acquisirono grande importanza. Oggetto di collezionismo, di edizioni e di riproduzioni, gli autografi di questi artisti furono utilizzati sulla base di molteplici approcci. Essi alimentarono lo sviluppo del metodo storicistico applicato alla storia dell’arte; inoltre, svolsero un ruolo strategico nella costruzione dell’immagine degli artisti come “uomini illustri”; infine, contribuirono in maniera decisiva alla riformulazione delle memorie storiche municipali. Il contributo analizza, in particolare, il caso di alcuni autografi di Raffaello Sanzio e di Pietro Perugino e si propone di dimostrare che la sfaccettata molteplicità con cui questi documenti furono utilizzati fu resa possibile dall’ampiezza delle reti di relazioni che innervavano la Respublica litteraria internazionale.
La valorizzazione degli «artisti illustri» tra pratiche erudite e memoria storica nell’epoca della Restaurazione
Irace Erminia
2024
Abstract
Dopo la caduta di Napoleone, la cultura erudita dovette affrontare le conseguenze provocate dalle requisizioni del patrimonio culturale verificatesi durante il dominio francese. Nell’ambito della profonda riorganizzazione conosciuta dalle pratiche erudite, le fonti documentarie riguardanti gli artisti cosiddetti “primitivi” e in particolare le loro testimonianze autografe acquisirono grande importanza. Oggetto di collezionismo, di edizioni e di riproduzioni, gli autografi di questi artisti furono utilizzati sulla base di molteplici approcci. Essi alimentarono lo sviluppo del metodo storicistico applicato alla storia dell’arte; inoltre, svolsero un ruolo strategico nella costruzione dell’immagine degli artisti come “uomini illustri”; infine, contribuirono in maniera decisiva alla riformulazione delle memorie storiche municipali. Il contributo analizza, in particolare, il caso di alcuni autografi di Raffaello Sanzio e di Pietro Perugino e si propone di dimostrare che la sfaccettata molteplicità con cui questi documenti furono utilizzati fu resa possibile dall’ampiezza delle reti di relazioni che innervavano la Respublica litteraria internazionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.