La revoca degli eletti mediante referendum di iniziativa popolare è prevista in numero considerevole di ordinamenti giuridici. La letteratura accademica ha spesso sottolineato il suo ruolo ancillare rispetto alle dinamiche di gover- no o – in maniera ancor più riduttiva – di calcolo politico, mentre è stato dedicato poco spazio alla considerazione degli aspetti costituzionalistici. Il volume si propone di colmare una lacuna nel panorama degli studi giuscomparativi, ri- organizzando le conoscenze riguardo alle principali esperienze attuali e distinguendo gli elementi determinanti di un istituto controverso e polivalente, le cui origini non sono ricon- ducibili ad un’unica esperienza storica, né ad una singola tradizione giuridica. Il percorso di ricerca ha perseguito i seguenti obiettivi: l’inquadramento della revoca del man- dato come un autonomo strumento di democrazia diretta, la cui storia e rilevanza costitu- zionale sono distinte da quelle del “più celebre” mandato imperativo; la classificazione delle esperienze normative secondo il grado di integrazione dell’istituto sul piano verticale dell’or- ganizzazione dei poteri; la definizione di un diritto di revoca, come iniziativa fondata su pro- cedure di cui il popolo è pienamente titolare; la valutazione del suo ruolo qualificante rispetto al rapporto governanti - governati e, più ampiamente, alle caratteristiche della “forma di Stato”. La risistemazione distingue le esperienze esaminate combinando due aspetti rilevanti – la funzione pubblica svolta dal mandatario e il livello territoriale di governo a cui afferisce – nell’intento di far emergere la peculiare connotazione della revoca dei rappresentanti all’in- terno di idealtipi differenti di sovranità popolare.
The gun behind the door. La revoca degli eletti nel diritto comparato
Jacopo Paffarini
2024
Abstract
La revoca degli eletti mediante referendum di iniziativa popolare è prevista in numero considerevole di ordinamenti giuridici. La letteratura accademica ha spesso sottolineato il suo ruolo ancillare rispetto alle dinamiche di gover- no o – in maniera ancor più riduttiva – di calcolo politico, mentre è stato dedicato poco spazio alla considerazione degli aspetti costituzionalistici. Il volume si propone di colmare una lacuna nel panorama degli studi giuscomparativi, ri- organizzando le conoscenze riguardo alle principali esperienze attuali e distinguendo gli elementi determinanti di un istituto controverso e polivalente, le cui origini non sono ricon- ducibili ad un’unica esperienza storica, né ad una singola tradizione giuridica. Il percorso di ricerca ha perseguito i seguenti obiettivi: l’inquadramento della revoca del man- dato come un autonomo strumento di democrazia diretta, la cui storia e rilevanza costitu- zionale sono distinte da quelle del “più celebre” mandato imperativo; la classificazione delle esperienze normative secondo il grado di integrazione dell’istituto sul piano verticale dell’or- ganizzazione dei poteri; la definizione di un diritto di revoca, come iniziativa fondata su pro- cedure di cui il popolo è pienamente titolare; la valutazione del suo ruolo qualificante rispetto al rapporto governanti - governati e, più ampiamente, alle caratteristiche della “forma di Stato”. La risistemazione distingue le esperienze esaminate combinando due aspetti rilevanti – la funzione pubblica svolta dal mandatario e il livello territoriale di governo a cui afferisce – nell’intento di far emergere la peculiare connotazione della revoca dei rappresentanti all’in- terno di idealtipi differenti di sovranità popolare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.