Il saggio, scritto per introduzione al catalogo della Mostra "L'età dell'oro. I capolavori dorati della Galleria Nazionale dell'Umbria incontrano l'Arte Contemporanea" (Perugia, Galleria Nazionale, 26 ottobre 2024-19 gennaio 2025), offre un originale e non pretestuoso percorso attraverso le infinite apparizioni dell'aureo metallo nella storia letteraria selezionando alcuni momenti e alcune opere di particolare significato. L'ipotesi fondamentale è che l'oro, in quanto immagine della bellezza, accompagni tutta la storia umana, e scateni passioni devastante. Quando un'immagine aurea compare in scena, infatti, la realtà si polarizza, e si creano immediatamente gerarchie, competizioni, degenerazioni e decadenze: se c'è un oro, tutto il resto sarà argento, bronzo, ferro e via dicendo. Il percorso muove da alcune profonde intuizioni di Virgilio, nel VI libro dell'Eneide (dove l'oro è simbolo solare e insieme mezzo di accesso al mondo infero) e nell'ecloga IV (il mito dell'età dell'oro). Questo profondo e ambivalente simbolismo ispira luoghi testuali celebri di Dante, di Tasso e di altri autori e miti della tradizione, fino all'Ottocento wagneriano e dannunziano. Il sogno della mitica età dell’oro è certamente uno dei più radicati, profondi e suggestivi territori mentali della cultura occidentale. Immaginata talora come un passato immemorabile perduto per sempre, per altri l'età aurea è destinata a tornare ciclicamente nella storia umana, e qualcuno più lungimirante o più illuso la intravede nel futuro come utopia, o come un mondo nuovo, realizzabile storicamente. I poeti e gli scrittori più visionari o più ispirati ne scorgono talora le tracce, in armonie possibili con la natura, o in culture umane appartate dalla storia, lontane dalla violenza della civiltà occidentale. E forse gli artisti, senza saperlo, ce ne danno frammenti o immagini con le loro opere.
Il metallo innocente. Disavventure dell'oro tra mito e letteratura
Simone Casini
2024
Abstract
Il saggio, scritto per introduzione al catalogo della Mostra "L'età dell'oro. I capolavori dorati della Galleria Nazionale dell'Umbria incontrano l'Arte Contemporanea" (Perugia, Galleria Nazionale, 26 ottobre 2024-19 gennaio 2025), offre un originale e non pretestuoso percorso attraverso le infinite apparizioni dell'aureo metallo nella storia letteraria selezionando alcuni momenti e alcune opere di particolare significato. L'ipotesi fondamentale è che l'oro, in quanto immagine della bellezza, accompagni tutta la storia umana, e scateni passioni devastante. Quando un'immagine aurea compare in scena, infatti, la realtà si polarizza, e si creano immediatamente gerarchie, competizioni, degenerazioni e decadenze: se c'è un oro, tutto il resto sarà argento, bronzo, ferro e via dicendo. Il percorso muove da alcune profonde intuizioni di Virgilio, nel VI libro dell'Eneide (dove l'oro è simbolo solare e insieme mezzo di accesso al mondo infero) e nell'ecloga IV (il mito dell'età dell'oro). Questo profondo e ambivalente simbolismo ispira luoghi testuali celebri di Dante, di Tasso e di altri autori e miti della tradizione, fino all'Ottocento wagneriano e dannunziano. Il sogno della mitica età dell’oro è certamente uno dei più radicati, profondi e suggestivi territori mentali della cultura occidentale. Immaginata talora come un passato immemorabile perduto per sempre, per altri l'età aurea è destinata a tornare ciclicamente nella storia umana, e qualcuno più lungimirante o più illuso la intravede nel futuro come utopia, o come un mondo nuovo, realizzabile storicamente. I poeti e gli scrittori più visionari o più ispirati ne scorgono talora le tracce, in armonie possibili con la natura, o in culture umane appartate dalla storia, lontane dalla violenza della civiltà occidentale. E forse gli artisti, senza saperlo, ce ne danno frammenti o immagini con le loro opere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.