Più marcata di quella di Montale, la presenza di Ungaretti nei poeti che esordiscono negli anni Settanta indica la volontà di recuperare una nozione forte di poesia. Non si tratta di un episodio isolato, ma si intreccia con il recupero, anche polemico, di modelli che le generazioni precedenti avevano messo da parte: primonovecenteschi ed ermetici, innanzitutto. È quindi in questo contesto, acutamente generazionale e conflittuale, che la sua eredità va misurata. Si tratta di un lascito significativo, ma non così rilevante sul piano testuale: Ungaretti diventa invece spesso oggetto di riflessione e termine di confronto nel dibattito fra i giovani, soprattutto allo scadere degli anni Settanta, nei due convegni sulla poesia contemporanea che si tengono a Milano nel 1978 e 1979.
Ungaretti e i “giovani”: una riflessione sulla poesia negli anni Settanta
Stefano Giovannuzzi
2023
Abstract
Più marcata di quella di Montale, la presenza di Ungaretti nei poeti che esordiscono negli anni Settanta indica la volontà di recuperare una nozione forte di poesia. Non si tratta di un episodio isolato, ma si intreccia con il recupero, anche polemico, di modelli che le generazioni precedenti avevano messo da parte: primonovecenteschi ed ermetici, innanzitutto. È quindi in questo contesto, acutamente generazionale e conflittuale, che la sua eredità va misurata. Si tratta di un lascito significativo, ma non così rilevante sul piano testuale: Ungaretti diventa invece spesso oggetto di riflessione e termine di confronto nel dibattito fra i giovani, soprattutto allo scadere degli anni Settanta, nei due convegni sulla poesia contemporanea che si tengono a Milano nel 1978 e 1979.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.