La pandemia da Covid-19 ha senza dubbio generato un effetto di svelamento dei presupposti impliciti su cui si fonda il nostro ordine sociale. Appare oggi quantomai necessario avviare una riflessione su come tale svelamento abbia portato a ripensare le pratiche di prevenzione e di promozione della salute, tanto a livello istituzionale, quanto a livello comunitario. La relazione fra questi due livelli è infatti terreno fertile di analisi critica, vista la sua differente declinazione nei diversi contesti regionali, nazionali e internazionali e i diversi modi di confrontarsi con le ineguaglianze sociali e le vulnerabilità strutturali. Nello scenario in mutamento della pandemia, le reiterate situazioni di emergenza hanno contribuito a rendere più complesso, articolato e contraddittorio il quadro delle politiche sociosanitarie e delle pratiche di salute comunitaria. A fronte di iniziative che hanno sperimentato nuovi spazi di incontro e operatività, immaginando possibili comunità di cura, i servizi di salute territoriale hanno attraversato una complessa fase di ridefinizione delle politiche del rischio, tra richieste di delega e mandato di controllo. Le iniziative che in questo periodo stanno prendendo forma all’insegna del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel contesto italiano, inoltre, concorrono ad infittire ulteriormente il quadro delle dinamiche in corso e i tentativi di mettere a sistema le lezioni apprese a seguito della crisi generata dall’emergenza sanitaria. Attraverso prospettive interdisciplinari e sguardi etnografici sulle diverse realtà territoriali, è possibile mettere a punto strumenti di analisi critica delle trasformazioni in atto e favorire il confronto in merito alla combinazione di pratiche partecipative, promozione della salute e ripensamento dei servizi per le comunità.

Antropologia medica e promozione della salute. Ripensare i servizi sociosanitari e sperimentare le comunità di cura attraverso la pandemia

Massimiliano Minelli
;
2025

Abstract

La pandemia da Covid-19 ha senza dubbio generato un effetto di svelamento dei presupposti impliciti su cui si fonda il nostro ordine sociale. Appare oggi quantomai necessario avviare una riflessione su come tale svelamento abbia portato a ripensare le pratiche di prevenzione e di promozione della salute, tanto a livello istituzionale, quanto a livello comunitario. La relazione fra questi due livelli è infatti terreno fertile di analisi critica, vista la sua differente declinazione nei diversi contesti regionali, nazionali e internazionali e i diversi modi di confrontarsi con le ineguaglianze sociali e le vulnerabilità strutturali. Nello scenario in mutamento della pandemia, le reiterate situazioni di emergenza hanno contribuito a rendere più complesso, articolato e contraddittorio il quadro delle politiche sociosanitarie e delle pratiche di salute comunitaria. A fronte di iniziative che hanno sperimentato nuovi spazi di incontro e operatività, immaginando possibili comunità di cura, i servizi di salute territoriale hanno attraversato una complessa fase di ridefinizione delle politiche del rischio, tra richieste di delega e mandato di controllo. Le iniziative che in questo periodo stanno prendendo forma all’insegna del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel contesto italiano, inoltre, concorrono ad infittire ulteriormente il quadro delle dinamiche in corso e i tentativi di mettere a sistema le lezioni apprese a seguito della crisi generata dall’emergenza sanitaria. Attraverso prospettive interdisciplinari e sguardi etnografici sulle diverse realtà territoriali, è possibile mettere a punto strumenti di analisi critica delle trasformazioni in atto e favorire il confronto in merito alla combinazione di pratiche partecipative, promozione della salute e ripensamento dei servizi per le comunità.
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