In un mondo che, dopo l’Ottantanove, e ancor più dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, appare drammaticamente sospeso tra pace, terrorismo e guerra, le democrazie sono chiamate a confrontarsi con problemi cruciali per il loro futuro: dalla minaccia del terrorismo islamista all’aggravarsi e all’espandersi dell’instabilità provocata dal risveglio politico di grandi masse sovente ostili all’Occidente; dalla definizione di un’efficace strategia antiterrorismo, con annessa questione dei costi morali e politici della transazione fra i valori (apparentemente confliggenti) della sicurezza e della libertà, al moltiplicarsi delle “nuove guerre” a connotazione etnica e religiosa, con annesso corollario di gravi e ripetute violazioni dei diritti umani e profluvi retorici intorno a “missioni di pace” e “interventi umanitari”; dalla proliferazione delle armi nucleari ai radicali mutamenti nella fenomenologia bellica prodotti dalla “rivoluzione negli affari militari”, dalla “privatizzazione” della guerra e dalla diffusione di una mentalità “post-eroica”. Il saggio propone un’analisi realistica (benché non refrattaria a considerazioni di natura etica) di questi (e altri) problemi, che pongono inedite sfide agli stati democratici e alla comunità internazionale, assumendo come punto di vista privilegiato quello del nesso interno/esterno, del linkage fra la dimensione interna e quella internazionale della politica.

I dilemmi delle democrazie tra terrorismo globale e nuove guerre

CORALLUZZO, Valter Maria
2008

Abstract

In un mondo che, dopo l’Ottantanove, e ancor più dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, appare drammaticamente sospeso tra pace, terrorismo e guerra, le democrazie sono chiamate a confrontarsi con problemi cruciali per il loro futuro: dalla minaccia del terrorismo islamista all’aggravarsi e all’espandersi dell’instabilità provocata dal risveglio politico di grandi masse sovente ostili all’Occidente; dalla definizione di un’efficace strategia antiterrorismo, con annessa questione dei costi morali e politici della transazione fra i valori (apparentemente confliggenti) della sicurezza e della libertà, al moltiplicarsi delle “nuove guerre” a connotazione etnica e religiosa, con annesso corollario di gravi e ripetute violazioni dei diritti umani e profluvi retorici intorno a “missioni di pace” e “interventi umanitari”; dalla proliferazione delle armi nucleari ai radicali mutamenti nella fenomenologia bellica prodotti dalla “rivoluzione negli affari militari”, dalla “privatizzazione” della guerra e dalla diffusione di una mentalità “post-eroica”. Il saggio propone un’analisi realistica (benché non refrattaria a considerazioni di natura etica) di questi (e altri) problemi, che pongono inedite sfide agli stati democratici e alla comunità internazionale, assumendo come punto di vista privilegiato quello del nesso interno/esterno, del linkage fra la dimensione interna e quella internazionale della politica.
2008
9788883359996
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