Nel presente lavoro si analizzano il ruolo, l’evoluzione ed il rapporto tra il principio di sussidiarietà ed il principio di leale cooperazione a seguito della riforma del Titolo V, parte II, della Costituzione, alla luce della interpretazione resa in merito dalla giurisprudenza della Corte costituzionale. In particolare, prendendo le mosse dalla celebre sent. 303/03, lo studio si sofferma sulla successiva giurisprudenza della Corte in materia, dalla quale emerge la crescente rilevanza assunta dallo strumento della intesa Stato-Regioni, la quale risulta assumere il ruolo di condizione minima e imprescindibile di legittimità costituzionale della legge statale che abbia effettuato la chiamata in sussidiarietà, in funzione di garanzia e salvaguardia della posizione paritaria delle parti coinvolte. Il lavoro si occupa poi del processo di valorizzazione subito dal principio di leale cooperazione nell’ambito della giurisprudenza in tema di risoluzione dei conflitti di attribuzione tra Stato e Regioni; si evidenzia, in particolare, come la crescente preminenza di quest’ultimo principio faccia da pendant al sensibile tasso di genericità che lo connota, rendendo pertanto necessarie continue precisazioni di natura legislativa, amministrativa o giurisdizionale, soprattutto in sede di Conferenza Stato, Regioni e Autonomie locali. Le conclusioni evidenziano come il principio di leale cooperazione, pur continuando ad operare in stretta connessione con il principio di sussidiarietà, vada assumendo nell’evoluzione giurisprudenziale un ruolo prioritario, anche al fine di temperare l’utilizzo, spesso eccessivamente centralista, della stessa sussidiarietà.
I principi di sussidiarietà e di leale cooperazione nella recente giuriprudenza della Corte costituzionale
MANNELLA, FEDERICA
2008
Abstract
Nel presente lavoro si analizzano il ruolo, l’evoluzione ed il rapporto tra il principio di sussidiarietà ed il principio di leale cooperazione a seguito della riforma del Titolo V, parte II, della Costituzione, alla luce della interpretazione resa in merito dalla giurisprudenza della Corte costituzionale. In particolare, prendendo le mosse dalla celebre sent. 303/03, lo studio si sofferma sulla successiva giurisprudenza della Corte in materia, dalla quale emerge la crescente rilevanza assunta dallo strumento della intesa Stato-Regioni, la quale risulta assumere il ruolo di condizione minima e imprescindibile di legittimità costituzionale della legge statale che abbia effettuato la chiamata in sussidiarietà, in funzione di garanzia e salvaguardia della posizione paritaria delle parti coinvolte. Il lavoro si occupa poi del processo di valorizzazione subito dal principio di leale cooperazione nell’ambito della giurisprudenza in tema di risoluzione dei conflitti di attribuzione tra Stato e Regioni; si evidenzia, in particolare, come la crescente preminenza di quest’ultimo principio faccia da pendant al sensibile tasso di genericità che lo connota, rendendo pertanto necessarie continue precisazioni di natura legislativa, amministrativa o giurisdizionale, soprattutto in sede di Conferenza Stato, Regioni e Autonomie locali. Le conclusioni evidenziano come il principio di leale cooperazione, pur continuando ad operare in stretta connessione con il principio di sussidiarietà, vada assumendo nell’evoluzione giurisprudenziale un ruolo prioritario, anche al fine di temperare l’utilizzo, spesso eccessivamente centralista, della stessa sussidiarietà.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.