Nel presente saggio, partendo dall’analisi delle tesi che sostengono l’affermarsi di una global governance, nel tendenziale superamento dello Stato nel mondo contemporaneo e nel prevalere della decisione “tecnica” dei c.d. competenti e di criteri privatistici nella produzione di un diritto sempre più soft, si affrontano le problematiche teorico-dogmatiche della necessaria riconcettualizzazione dell’agire pubblico ai fini del recupero della legittimazione delle decisioni politiche, da quelle programmatiche a quelle regolatorie, per il tramite di processi pubblici partecipati in vista di obiettivi condivisi (c.d. democrazia dei risultati). In questo quadro vengono analizzati, alla luce di un nuovo modo di intendere il rapporto pubblico/privato, gli strumenti, con particolare riguardo alle tecniche di valutazione delle policies e della better regulation, idonei a contemperare in modo trasparente i diversi interessi in gioco con la garanzia dei diritti democratici, evidenziando, anche nell’approfondimento dei più significativi modelli stranieri, i rischi iperrazionalistici della tecnocrazia ovvero, all’opposto, della vanificazione della efficacia degli strumenti della qualità della normazione. Si analizzano inoltre le problematiche attinenti alla autoregolazione dei privati, nonché il ruolo di questi ultimi nella definizione ed affinamento delle tecniche e metodiche di valutazione.
I PRIVATI NUOVI ATTORI DI REGOLE PUBBLICHE "MIGLIORI"
RAVERAIRA, Margherita
2007
Abstract
Nel presente saggio, partendo dall’analisi delle tesi che sostengono l’affermarsi di una global governance, nel tendenziale superamento dello Stato nel mondo contemporaneo e nel prevalere della decisione “tecnica” dei c.d. competenti e di criteri privatistici nella produzione di un diritto sempre più soft, si affrontano le problematiche teorico-dogmatiche della necessaria riconcettualizzazione dell’agire pubblico ai fini del recupero della legittimazione delle decisioni politiche, da quelle programmatiche a quelle regolatorie, per il tramite di processi pubblici partecipati in vista di obiettivi condivisi (c.d. democrazia dei risultati). In questo quadro vengono analizzati, alla luce di un nuovo modo di intendere il rapporto pubblico/privato, gli strumenti, con particolare riguardo alle tecniche di valutazione delle policies e della better regulation, idonei a contemperare in modo trasparente i diversi interessi in gioco con la garanzia dei diritti democratici, evidenziando, anche nell’approfondimento dei più significativi modelli stranieri, i rischi iperrazionalistici della tecnocrazia ovvero, all’opposto, della vanificazione della efficacia degli strumenti della qualità della normazione. Si analizzano inoltre le problematiche attinenti alla autoregolazione dei privati, nonché il ruolo di questi ultimi nella definizione ed affinamento delle tecniche e metodiche di valutazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.