La copiosa produzione normativa che nell’ultimo decennio è andata a comporre quel complesso fenomeno definito ‘privatizzazione del patrimonio pubblico’ ha sollecitato grande interesse in dottrina e, per conseguenza, una corposa produzione scientifica, approdata a risultati estremamente significativi ed ampiamente condivisi. Il volume, dopo aver inquadrato il fenomeno all’interno dei coevi mutamenti del contesto ordinamentale, normativo ed economico, ne mette in luce gli effetti sui nodi critici della teoria dei beni pubblici, individuando, nel contempo, le ragioni della necessità di un ulteriore studio in tema di privatizzazione del patrimonio immobiliare. Tali ragioni risiedono essenzialmente nel fatto che gli studi condotti in materia si sono esclusivamente concentrati sul regime giuridico dei beni pubblici e sulle ricadute che la normativa in materia di privatizzazione ha avuto su di esso, trascurando di individuare ed analizzare quelle sull’amministrazione del patrimonio o, meglio, sulla sua gestione. (cfr. Introduzione). Dopo aver ricostruito l’evoluzione normativa e dottrinale in materia di beni pubblici utilizzando come chiave di lettura il rapporto tra appartenenza e destinazione, vengono evidenziati, in particolare, i nuovi profili organizzativi e funzionali dell’amministrazione dei beni immobili dello Stato, i criteri per la valutazione di questi ultimi, la metodologia della loro collocazione all’interno del conto economico (Capitolo I). La ricostruzione consente poi di mettere in luce l’evoluzione che si è avuta in materia di utilizzazione economica dei beni, attraverso il rapporto tra alienazione e valorizzazione, analizzato sia nei suoi aspetti organizzativi che nelle sue relazione funzionali (Capitolo II). Nel Capitolo III, dopo aver messo in luce le ‘nuove frontiere’ della teoria della proprietà privata, che vanno sempre più verso la scissione tra il titolare del bene e il destinatario della sua utilità economica, si analizzano i più recenti strumenti messi in campo dal legislatore in materia di privatizzazione dei beni, quali le cartolarizzazioni e i fondi immobiliari ad apporto pubblico che, per l’appunto, di quella scissione costituiscono significativi esempi. Trasversale all’intera indagine è la dialettica tra alienazione e valorizzazione che progressivamente fa emergere un concetto autonomo di valorizzazione in senso economico e sociale, concetto che prescinde dunque dalla alienazione, la quale invece, in un primo tempo, sembrava assorbirne totalmente il significato. In quest’ottica, nel Capitolo IV viene collocata ed analizzata la concessione di valorizzazione e si mettono le basi per ipotizzare un ulteriore evoluzione dell’ordinamento nel senso dell’applicazione, al fine della valorizzazione in senso economico e sociale dei beni pubblici, del trust.
Pubblico e privato nella valorizzazione del patrimonio immobiliare
MERCATI, Livia
2009
Abstract
La copiosa produzione normativa che nell’ultimo decennio è andata a comporre quel complesso fenomeno definito ‘privatizzazione del patrimonio pubblico’ ha sollecitato grande interesse in dottrina e, per conseguenza, una corposa produzione scientifica, approdata a risultati estremamente significativi ed ampiamente condivisi. Il volume, dopo aver inquadrato il fenomeno all’interno dei coevi mutamenti del contesto ordinamentale, normativo ed economico, ne mette in luce gli effetti sui nodi critici della teoria dei beni pubblici, individuando, nel contempo, le ragioni della necessità di un ulteriore studio in tema di privatizzazione del patrimonio immobiliare. Tali ragioni risiedono essenzialmente nel fatto che gli studi condotti in materia si sono esclusivamente concentrati sul regime giuridico dei beni pubblici e sulle ricadute che la normativa in materia di privatizzazione ha avuto su di esso, trascurando di individuare ed analizzare quelle sull’amministrazione del patrimonio o, meglio, sulla sua gestione. (cfr. Introduzione). Dopo aver ricostruito l’evoluzione normativa e dottrinale in materia di beni pubblici utilizzando come chiave di lettura il rapporto tra appartenenza e destinazione, vengono evidenziati, in particolare, i nuovi profili organizzativi e funzionali dell’amministrazione dei beni immobili dello Stato, i criteri per la valutazione di questi ultimi, la metodologia della loro collocazione all’interno del conto economico (Capitolo I). La ricostruzione consente poi di mettere in luce l’evoluzione che si è avuta in materia di utilizzazione economica dei beni, attraverso il rapporto tra alienazione e valorizzazione, analizzato sia nei suoi aspetti organizzativi che nelle sue relazione funzionali (Capitolo II). Nel Capitolo III, dopo aver messo in luce le ‘nuove frontiere’ della teoria della proprietà privata, che vanno sempre più verso la scissione tra il titolare del bene e il destinatario della sua utilità economica, si analizzano i più recenti strumenti messi in campo dal legislatore in materia di privatizzazione dei beni, quali le cartolarizzazioni e i fondi immobiliari ad apporto pubblico che, per l’appunto, di quella scissione costituiscono significativi esempi. Trasversale all’intera indagine è la dialettica tra alienazione e valorizzazione che progressivamente fa emergere un concetto autonomo di valorizzazione in senso economico e sociale, concetto che prescinde dunque dalla alienazione, la quale invece, in un primo tempo, sembrava assorbirne totalmente il significato. In quest’ottica, nel Capitolo IV viene collocata ed analizzata la concessione di valorizzazione e si mettono le basi per ipotizzare un ulteriore evoluzione dell’ordinamento nel senso dell’applicazione, al fine della valorizzazione in senso economico e sociale dei beni pubblici, del trust.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.