Il lavoro tratta delle condizioni di procedibilità nell'ambito del processo penale. E' un saggio che si inserisce in un Trattato e, dunque, mira a dare una descrizione completa dello stato dell'arte, individuando i profili problematici suscettibili di interpretazione e le novità legislative intervenute in materia dopo l’entrata in vigore del codice di rito penale del 1988. Nell’ambito del lavoro si sono analizzate tutte le diverse condizioni di procedibilità dell’azione penale previste nel nostro ordinamento, dando, comunque, più ampio spazio all’autorizzazione a procedere ed all’autorizzazione agli atti, soprattutto nella formulazione che ha seguito la riforma dell’art. 68 Cost. e la successiva disciplina di attuazione (l. n. 140 del 2003). In particolare, dopo una premessa di carattere generale riguardante l’impostazione che il legislatore del 1988 ha inteso dare al tema delle condizioni necessarie per poter, in determinati casi, esercitare l’azione penale, si è proseguito con l’analisi della disciplina prevista per le singole condizioni. In quest’ultimo ambito, particolare interesse è stato prestato all’autorizzazione a procedere ed all’autorizzazione ad acta, soffermandosi ad analizzarne le diverse ipotesi previste nell’ordinamento (parlamentari, reati ministeriali, giudici costituzionali) e cercando di coglierne implicazioni e rapporti, ma soprattutto analizzando i molteplici profili applicativi che, riguardo alle immunità parlamentari, sono emersi dopo la legge n. 140 del 2003.
Condizioni di procedibilità
MONTAGNA, Mariangela
2009
Abstract
Il lavoro tratta delle condizioni di procedibilità nell'ambito del processo penale. E' un saggio che si inserisce in un Trattato e, dunque, mira a dare una descrizione completa dello stato dell'arte, individuando i profili problematici suscettibili di interpretazione e le novità legislative intervenute in materia dopo l’entrata in vigore del codice di rito penale del 1988. Nell’ambito del lavoro si sono analizzate tutte le diverse condizioni di procedibilità dell’azione penale previste nel nostro ordinamento, dando, comunque, più ampio spazio all’autorizzazione a procedere ed all’autorizzazione agli atti, soprattutto nella formulazione che ha seguito la riforma dell’art. 68 Cost. e la successiva disciplina di attuazione (l. n. 140 del 2003). In particolare, dopo una premessa di carattere generale riguardante l’impostazione che il legislatore del 1988 ha inteso dare al tema delle condizioni necessarie per poter, in determinati casi, esercitare l’azione penale, si è proseguito con l’analisi della disciplina prevista per le singole condizioni. In quest’ultimo ambito, particolare interesse è stato prestato all’autorizzazione a procedere ed all’autorizzazione ad acta, soffermandosi ad analizzarne le diverse ipotesi previste nell’ordinamento (parlamentari, reati ministeriali, giudici costituzionali) e cercando di coglierne implicazioni e rapporti, ma soprattutto analizzando i molteplici profili applicativi che, riguardo alle immunità parlamentari, sono emersi dopo la legge n. 140 del 2003.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.