Il saggio introduce e discute i risultati di una ricerca empirica, quantitativa e qualitativa, da me ideata e curata, presso la Thyssenkrupp Acciai Speciali di Terni. L'indagine si interroga sull'identità degli operai, sulla loro invisibilità o sul rilievo che assumono nel dibattito pubblico solo quando perdono la vita o in presenza di grandi crisi. La ricerca ha avuto luogo in una fabbrica globale, in un tempo in cui sono venuti meno sia la centralità del lavoro che il paradigma di classe. La trasformazione riguarda i caratteri di un'identità maschile costruita al singolare, in un fai-da-te quotidiano, in cui, per i ceti popolari, si è perso il contributo del lavoro come fonte di riconoscimento sociale e di appartenenza. Il venir meno della classe, mentre sembra rendere gli operai più deboli e soli, privarli dell'orgoglio, della coscienza, della solidarietà con gli altri operai, libera nuove opportunità di socialità nella squadra, luogo di vita, di amicizia e di relazione tra generazioni. Il lavoro di fabbrica mostra i caratteri aggiornati di una nuova pesantezza (turni, stress, noia...) che hanno sostituito la fatica, rivela forme inedite di valore, rispetto al carattere strumentale, in grado di farne una risorsa decisiva di identità, riconoscimento, relazioni significative.

Gli operai nell'epoca della fine degli operai.Mutamenti e persistenze nel passaggio di paradigma

CRISTOFORI, Cecilia
2009

Abstract

Il saggio introduce e discute i risultati di una ricerca empirica, quantitativa e qualitativa, da me ideata e curata, presso la Thyssenkrupp Acciai Speciali di Terni. L'indagine si interroga sull'identità degli operai, sulla loro invisibilità o sul rilievo che assumono nel dibattito pubblico solo quando perdono la vita o in presenza di grandi crisi. La ricerca ha avuto luogo in una fabbrica globale, in un tempo in cui sono venuti meno sia la centralità del lavoro che il paradigma di classe. La trasformazione riguarda i caratteri di un'identità maschile costruita al singolare, in un fai-da-te quotidiano, in cui, per i ceti popolari, si è perso il contributo del lavoro come fonte di riconoscimento sociale e di appartenenza. Il venir meno della classe, mentre sembra rendere gli operai più deboli e soli, privarli dell'orgoglio, della coscienza, della solidarietà con gli altri operai, libera nuove opportunità di socialità nella squadra, luogo di vita, di amicizia e di relazione tra generazioni. Il lavoro di fabbrica mostra i caratteri aggiornati di una nuova pesantezza (turni, stress, noia...) che hanno sostituito la fatica, rivela forme inedite di valore, rispetto al carattere strumentale, in grado di farne una risorsa decisiva di identità, riconoscimento, relazioni significative.
2009
9788856806335
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/168512
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact