Il corpo dimenticato: Carmelo Bene

Il saggio partecipa di un’opera collettiva che raccoglie gli atti di un convegno … Carmelo Bene è forse il più grande attore del teatro contemporaneo e certamente il più competente teorico nonché magistrale interprete delle condizioni e ambizioni dell’arte attoriale. Nel corso della sua vita scenica più delle opere prodotte contano i processi e i risultati delle “operazioni” portate avanti sul testo, sulla scena e infine sul corpo stesso del performer. Il saggio ricapitola attraverso il suo esempio e eccezione l’applicazione e il perfezionamento della “via negativa” (condivisa da tutti i maggiori teatranti del ‘900) che è la regola di ogni efficace proposta scenica: via che nel caso di Bene va dalla negazione della identità alla apoteosi della sparizione: il “corpo dimenticato” si rivela così come l’obiettivo più alto di una evasione dalla presenza all’Assenza per la quale Carmelo Bene si dota e si inventa una “macchina attoriale” che lo assorbe e lo sostituisce.