Le idee-guida del libro sono in sostanza due: che la "diversità" tedesca sia da ricondurre a una latente impronta sciamanica, nel senso di una attitudine a captare mimeticamente le forme (è l'infinita, proteiforme, capacità di "declinarsi", già teorizzata dal Romanticismo); che questo sfondo arcaico sia propizio ai "ritorni": al riaffiorare, cioè, di motivi mitici o di complessi teorici provenienti da un lontano passato (il "ritorno di Wotan" nel neopaganesimo germanico, ma anche il ritorno di antichi nuclei metafisici nel pensiero, ad esempio, di Kant e di Heidegger).

La foresta incantata. Patologia della Germania moderna

CUNIBERTO, Flavio Piero
2010

Abstract

Le idee-guida del libro sono in sostanza due: che la "diversità" tedesca sia da ricondurre a una latente impronta sciamanica, nel senso di una attitudine a captare mimeticamente le forme (è l'infinita, proteiforme, capacità di "declinarsi", già teorizzata dal Romanticismo); che questo sfondo arcaico sia propizio ai "ritorni": al riaffiorare, cioè, di motivi mitici o di complessi teorici provenienti da un lontano passato (il "ritorno di Wotan" nel neopaganesimo germanico, ma anche il ritorno di antichi nuclei metafisici nel pensiero, ad esempio, di Kant e di Heidegger).
2010
9788874623464
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/169886
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