La tesi del libro è che le problematiche dell’energia sono da diverso tempo inscindibili dalla questione della crescita economica e della sostenibilità ambientale. In un mondo eccessivamente e deliberatamente orientato solo verso la massimizzazione del consumo e del profitto, senza mettere quasi mai in discussione natura e qualità della crescita stessa, ci si dimentica volentieri che l’energia oltre all’aspetto socio ambientale, tocca altri aspetti fondamentali della nostra civiltà: in particolare quello industriale, tecnologico, economico e quello politico. A livello mondiale, l’inadeguatezza delle soluzioni proposte in campo energetico riflette una inconsistenza del progetto di vita futura del nostro Pianeta, documentato da dati statistici, le lezioni della storia, i comportamenti, le crisi, i conflitti nel campo energetico nel mondo e in Italia. La conclusione è che è necessario cambiare passo nella concezione della politica internazionale per non rimanere intrappolati nella follia di voler continuare in maniera inerziale (“business as usual”, all’inglese) a gestire il sistema energetico mondiale. Anche a livello Italia, vengono discussi i vincoli e opportunità da affrontare per una nuova politica energetica. Infine, viene affrontata la questione della sostenibilità dello sviluppo economico al livello mondiale in termini macroeconomici, individuando cinque temi fondamentali di attualità per l’azione: fonti rinnovabili, nucleare, efficienza energetica, stili di vita dei consumatori, crescita nei Paesi emergenti, incertezza nelle politiche ambientali. La difficoltà principale è data dalla divergenza fra i benefici sociali e benefici privati delle azioni di disinquinamento, ovvero di investimento in azioni e misure che riducono le emissioni. La divergenza fra benefici privati (trascurabili) e benefici sociali (rilevanti) costituisce il maggiore ostacolo alla soluzione del problema. La conclusione del libro è che gli investimenti aggiuntivi necessari per l’obiettivo della sostenibilità devono essere valutati in termini di realismo degli sforzi richiesti. Ebbene, nel periodo della ricostruzione post-bellica, fra il 1950 e il 1965 l’Europa sperimentò un aumento del tasso di investimento di quasi 10 punti percentuali in termini di PIL, per la maggior parte sostenuto dal risparmio privato, ovvero dai sacrifici dei padri fondatori del benessere e della prosperità del miracolo economico e della ricostruzione. Oggi, per gli investimenti per la sostenibilità, occorre chiedersi, in termini politici, se le generazioni correnti vogliono farsi carico di questo sacrificio come fecero i loro padri dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Energia. La follia mondiale

BOLLINO, Carlo Andrea
2010

Abstract

La tesi del libro è che le problematiche dell’energia sono da diverso tempo inscindibili dalla questione della crescita economica e della sostenibilità ambientale. In un mondo eccessivamente e deliberatamente orientato solo verso la massimizzazione del consumo e del profitto, senza mettere quasi mai in discussione natura e qualità della crescita stessa, ci si dimentica volentieri che l’energia oltre all’aspetto socio ambientale, tocca altri aspetti fondamentali della nostra civiltà: in particolare quello industriale, tecnologico, economico e quello politico. A livello mondiale, l’inadeguatezza delle soluzioni proposte in campo energetico riflette una inconsistenza del progetto di vita futura del nostro Pianeta, documentato da dati statistici, le lezioni della storia, i comportamenti, le crisi, i conflitti nel campo energetico nel mondo e in Italia. La conclusione è che è necessario cambiare passo nella concezione della politica internazionale per non rimanere intrappolati nella follia di voler continuare in maniera inerziale (“business as usual”, all’inglese) a gestire il sistema energetico mondiale. Anche a livello Italia, vengono discussi i vincoli e opportunità da affrontare per una nuova politica energetica. Infine, viene affrontata la questione della sostenibilità dello sviluppo economico al livello mondiale in termini macroeconomici, individuando cinque temi fondamentali di attualità per l’azione: fonti rinnovabili, nucleare, efficienza energetica, stili di vita dei consumatori, crescita nei Paesi emergenti, incertezza nelle politiche ambientali. La difficoltà principale è data dalla divergenza fra i benefici sociali e benefici privati delle azioni di disinquinamento, ovvero di investimento in azioni e misure che riducono le emissioni. La divergenza fra benefici privati (trascurabili) e benefici sociali (rilevanti) costituisce il maggiore ostacolo alla soluzione del problema. La conclusione del libro è che gli investimenti aggiuntivi necessari per l’obiettivo della sostenibilità devono essere valutati in termini di realismo degli sforzi richiesti. Ebbene, nel periodo della ricostruzione post-bellica, fra il 1950 e il 1965 l’Europa sperimentò un aumento del tasso di investimento di quasi 10 punti percentuali in termini di PIL, per la maggior parte sostenuto dal risparmio privato, ovvero dai sacrifici dei padri fondatori del benessere e della prosperità del miracolo economico e della ricostruzione. Oggi, per gli investimenti per la sostenibilità, occorre chiedersi, in termini politici, se le generazioni correnti vogliono farsi carico di questo sacrificio come fecero i loro padri dopo la Seconda Guerra Mondiale.
2010
9788849826951
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/170239
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