Gli eventi cerebrovascolari rientrano tra le prime dieci cause di morte in età evolutiva con percentuali più elevate nel primo anno di vita. Inoltre lo stroke rappresenta un’importante causa di morbilità in questa fascia d’età. L’opinione comune secondo cui i bambini, in virtù della notevole plasticità neurologica, presentino un miglior recupero dopo uno stroke è stata smentita da studi recenti che hanno documentato un altro tasso di morbilità invalidante a lungo termine. Delle centinaia di bambini colpiti da ictus ogni anno, più della metà presenterà un danno motorio e/o cognitivo permanente. Quindi, nonostante lo stroke infantile non sia una patologia frequente, le sequele disabilitanti a lungo termine, determinano un notevole costo sociale. Lo stroke perinatale avviene tra le 28 settimane di gestazione ed il primo mese di vita, mentre lo stroke infantile tra i 30 giorni ed i 18 anni di età (Lynch, 2004). I recenti progressi nelle metodiche diagnostiche hanno portato ad una maggior individuazione e migliore caratterizzazione dello stroke infantile ed hanno contribuito, almeno in parte, all’apparente aumento di incidenza e prevalenza che emerge dai più recenti studi. Nel primo studio di popolazione sullo stroke infantile (Schoenberg, 1978), l’incidenza dello stroke di ogni tipo risultava essere di 2.52 per 100.000 bambini. Gli studi seguenti, utilizzando tecniche neuroradiologiche più sensibili hanno evidenziato un’incidenza di eventi cerebrovascolari molto più alta in questa fascia di età. La presentazione clinica varia a seconda dell’età, delle cause sottostanti e della sede. Nello stroke ischemico i sintomi d’esordio sono rappresentati più frequentemente da emiplegia e crisi epilettiche mentre in quello emorragico da cefalea e da vomito. Le cause di stroke nei bambini si sono modificate nel corso del tempo. La meningite batterica ha rappresentato, in passato, una causa importante di stroke ischemico mentre attualmente cause più comuni sono rappresentate da malformazioni cardiache, disturbi ematologici, vasculopatie e infezioni virali. Nonostante ciò, in più di un terzo dei casi la patogenesi dell’ictus infantile risulta misconosciuta (Eeg-Olofsson, 1983; Williams 1997). Le attuali raccomandazioni per la prevenzione e la gestione dell’ictus nell’infanzia sono basate sugli studi effettuati su soggetti adulti, trial non randomizzati o su esperienze aneddotiche

L’ictus in età evolutiva

GALLAI, Beatrice;MAZZOTTA, Giovanni
2007

Abstract

Gli eventi cerebrovascolari rientrano tra le prime dieci cause di morte in età evolutiva con percentuali più elevate nel primo anno di vita. Inoltre lo stroke rappresenta un’importante causa di morbilità in questa fascia d’età. L’opinione comune secondo cui i bambini, in virtù della notevole plasticità neurologica, presentino un miglior recupero dopo uno stroke è stata smentita da studi recenti che hanno documentato un altro tasso di morbilità invalidante a lungo termine. Delle centinaia di bambini colpiti da ictus ogni anno, più della metà presenterà un danno motorio e/o cognitivo permanente. Quindi, nonostante lo stroke infantile non sia una patologia frequente, le sequele disabilitanti a lungo termine, determinano un notevole costo sociale. Lo stroke perinatale avviene tra le 28 settimane di gestazione ed il primo mese di vita, mentre lo stroke infantile tra i 30 giorni ed i 18 anni di età (Lynch, 2004). I recenti progressi nelle metodiche diagnostiche hanno portato ad una maggior individuazione e migliore caratterizzazione dello stroke infantile ed hanno contribuito, almeno in parte, all’apparente aumento di incidenza e prevalenza che emerge dai più recenti studi. Nel primo studio di popolazione sullo stroke infantile (Schoenberg, 1978), l’incidenza dello stroke di ogni tipo risultava essere di 2.52 per 100.000 bambini. Gli studi seguenti, utilizzando tecniche neuroradiologiche più sensibili hanno evidenziato un’incidenza di eventi cerebrovascolari molto più alta in questa fascia di età. La presentazione clinica varia a seconda dell’età, delle cause sottostanti e della sede. Nello stroke ischemico i sintomi d’esordio sono rappresentati più frequentemente da emiplegia e crisi epilettiche mentre in quello emorragico da cefalea e da vomito. Le cause di stroke nei bambini si sono modificate nel corso del tempo. La meningite batterica ha rappresentato, in passato, una causa importante di stroke ischemico mentre attualmente cause più comuni sono rappresentate da malformazioni cardiache, disturbi ematologici, vasculopatie e infezioni virali. Nonostante ciò, in più di un terzo dei casi la patogenesi dell’ictus infantile risulta misconosciuta (Eeg-Olofsson, 1983; Williams 1997). Le attuali raccomandazioni per la prevenzione e la gestione dell’ictus nell’infanzia sono basate sugli studi effettuati su soggetti adulti, trial non randomizzati o su esperienze aneddotiche
2007
9788876407796
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