In questo saggio, l’autrice intende sostenere la tesi secondo cui la stessa bioetica ha in sé il rispetto del principio della responsabilità. E questo per ragioni legate ad una logica che è detta “pragmatica”. Di fatti, partendo da uno sfondo logico-pragmatico, la fondazione di valori etici è effettuata a partire dai principi interni all’etica di riferimento. In questo caso, la bioetica. Come a dire che la violazione del principio di responsabilità implicherebbe, di necessità, la fuoriuscita dall’ambito bioetico. Il riconoscimento del principio di responsabilità implica, a sua volta, sempre per ragioni logiche sulle quali l’autrice si sofferma, il riconoscimento anche del rispetto del principio dell’autonomia. Autonomia che va intesa alla pari di qualunque diritto fondamentale legato alla sfera delle libertà personali. In ambito animalista, poi, il principio di responsabilità conduce a riconoscere all’uomo un ruolo non di supremazia, ma di attenzione etica nei confronti dei soggetti più “deboli”. Ossia quelli incapaci di far valere la propria voce alla pari degli esseri viventi parlanti. In questo quadro di riferimento, i viventi non umani non sono tutelati in via secondaria, ma in via primaria. Il principio di responsabilità, infatti, non genera discriminazioni tra i viventi, ma solo forme di tutela nei confronti di soggetti incapaci di far valere i propri diritti. Ciò alla stregua della responsabilità che alcuni cittadini hanno nei confronti, per esempio, degli incapaci.

La bioetica della responsabilità

SAGNOTTI, Simona Carlotta
2010

Abstract

In questo saggio, l’autrice intende sostenere la tesi secondo cui la stessa bioetica ha in sé il rispetto del principio della responsabilità. E questo per ragioni legate ad una logica che è detta “pragmatica”. Di fatti, partendo da uno sfondo logico-pragmatico, la fondazione di valori etici è effettuata a partire dai principi interni all’etica di riferimento. In questo caso, la bioetica. Come a dire che la violazione del principio di responsabilità implicherebbe, di necessità, la fuoriuscita dall’ambito bioetico. Il riconoscimento del principio di responsabilità implica, a sua volta, sempre per ragioni logiche sulle quali l’autrice si sofferma, il riconoscimento anche del rispetto del principio dell’autonomia. Autonomia che va intesa alla pari di qualunque diritto fondamentale legato alla sfera delle libertà personali. In ambito animalista, poi, il principio di responsabilità conduce a riconoscere all’uomo un ruolo non di supremazia, ma di attenzione etica nei confronti dei soggetti più “deboli”. Ossia quelli incapaci di far valere la propria voce alla pari degli esseri viventi parlanti. In questo quadro di riferimento, i viventi non umani non sono tutelati in via secondaria, ma in via primaria. Il principio di responsabilità, infatti, non genera discriminazioni tra i viventi, ma solo forme di tutela nei confronti di soggetti incapaci di far valere i propri diritti. Ciò alla stregua della responsabilità che alcuni cittadini hanno nei confronti, per esempio, degli incapaci.
2010
9788895448046
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/174225
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