Le profonde trasformazioni sociali ed economiche vissute dall’Umbria, quali l’invecchiamento, la tendenza alla femminilizzazione della popolazione e la crescita della quota di popolazione straniera, hanno prodotto significativi mutamenti nella domanda di servizi, compresa la domanda sociale di sport e attività fisica. Tali mutamenti sono stati studiati elaborando e analizzando i dati dell’indagine multiscopo Istat “I cittadini e il tempo libero”, e utilizzando una classificazione della partecipazione sportiva elaborata all’interno del progetto Compass (Coordinated monitoring of participation in sports), avviato da Italia e Gran Bretagna nel 1997. Tale classificazione suddivide la partecipazione in sei categorie: intensa, competitiva, organizzata; intensa; regolare, competitiva e/o organizzata; regolare, ricreativa; irregolare; occasionale. Accanto alla partecipazione va considerata la non partecipazione-svolgimento di altre attività fisiche e la non partecipazione-nessuna attività fisica. Le analisi effettuate mostrano come in Umbria prevalga la non partecipazione-svolgimento di altre attività fisiche (37,7 per cento della popolazione adulta), comunque calata rispetto a cinque anni prima; come si confermi l’ipotesi di un modello maschile di sport che mette in risalto l’aspetto fisico e competitivo e ripropone così lo stereotipo dei ruoli sessuali; come le attività fisiche meno strutturate attraggano individui di tutte le età; e come a titoli di studio più alti (diploma superiore e laurea) corrispondano livelli di partecipazione più elevata. Lo studio mette in luce, infine, due fenomeni della partecipazione giovanile che destano preoccupazione: il drop out (abbandono della pratica) e la generica disponibilità, in determinate circostanze, ad assumere sostanze dopanti.
La pratica sportiva in Umbria
BARBIERI, GIOVANNI
2005
Abstract
Le profonde trasformazioni sociali ed economiche vissute dall’Umbria, quali l’invecchiamento, la tendenza alla femminilizzazione della popolazione e la crescita della quota di popolazione straniera, hanno prodotto significativi mutamenti nella domanda di servizi, compresa la domanda sociale di sport e attività fisica. Tali mutamenti sono stati studiati elaborando e analizzando i dati dell’indagine multiscopo Istat “I cittadini e il tempo libero”, e utilizzando una classificazione della partecipazione sportiva elaborata all’interno del progetto Compass (Coordinated monitoring of participation in sports), avviato da Italia e Gran Bretagna nel 1997. Tale classificazione suddivide la partecipazione in sei categorie: intensa, competitiva, organizzata; intensa; regolare, competitiva e/o organizzata; regolare, ricreativa; irregolare; occasionale. Accanto alla partecipazione va considerata la non partecipazione-svolgimento di altre attività fisiche e la non partecipazione-nessuna attività fisica. Le analisi effettuate mostrano come in Umbria prevalga la non partecipazione-svolgimento di altre attività fisiche (37,7 per cento della popolazione adulta), comunque calata rispetto a cinque anni prima; come si confermi l’ipotesi di un modello maschile di sport che mette in risalto l’aspetto fisico e competitivo e ripropone così lo stereotipo dei ruoli sessuali; come le attività fisiche meno strutturate attraggano individui di tutte le età; e come a titoli di studio più alti (diploma superiore e laurea) corrispondano livelli di partecipazione più elevata. Lo studio mette in luce, infine, due fenomeni della partecipazione giovanile che destano preoccupazione: il drop out (abbandono della pratica) e la generica disponibilità, in determinate circostanze, ad assumere sostanze dopanti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.