È stata effettuata una rilevazione in diversi centri italiani, religiosi e laici, che accolgono portatori di handicap sulla modalità di riconoscimento, accoglienza ed educazione della sessualità delle persone disabili in Italia. L’argomento dell’educazione sessuale dei portatori di handicap viene affrontato da un’angolatura innovativa con riferimento alla persona handicappata, quale oggetto casistico e prassico di una visione teorica dell’educazione. Proponendosi come rilevazione di un dato, pertanto, il lavoro non presenta un carattere ed uno sviluppo propriamente statistici, quanto piuttosto di osservazione e riflessione sulla fenomenologia del dato educativo in materia e, conseguentemente, sviluppando un’analisi qualitativa del dato medesimo. L’analisi e la valutazione si basano su tre ordini di dati: 1) colloqui con disabili sia motori che mentali; 2) colloqui con genitori di figli disabili; 3) interviste ai responsabili di diversi centri di accoglienza e di riabilitazione. Lo studio ha portato ad un livello critico ciò che è facilmente riscontrabile nell’ambito dell’handicap, ovverosia, come nei centri d’accoglienza delle persone disabili, siano essi pubblici o privati, religiosi o laici, e nelle stesse famiglie dei portatori di handicap, il problema dell’educazione sessuale rimanga, per così dire, latente, sommerso e come esso non rientri nelle finalità esplicite del progetto educativo dei medesimi. Risulta chiara, allora, la necessità di elaborare al più presto percorsi educativi in un ambito in cui l’efficacia dell’intervento è sinora affidata alle capacità individuali degli operatori, non esistendo ancora una risposta scientifica alla forte domanda in materia di criteri normativi d’intervento. A questo scopo, viene presentato un corso d’educazione sessuale per soggetti disabili che tenga conto degli elementi emersi.

Indagine su metodi e tecniche dell’educazione sessuale nei portatori di handicap in Italia. Indagine fenomenologica e progetto d’intervento

FEDERICI, Stefano
2003

Abstract

È stata effettuata una rilevazione in diversi centri italiani, religiosi e laici, che accolgono portatori di handicap sulla modalità di riconoscimento, accoglienza ed educazione della sessualità delle persone disabili in Italia. L’argomento dell’educazione sessuale dei portatori di handicap viene affrontato da un’angolatura innovativa con riferimento alla persona handicappata, quale oggetto casistico e prassico di una visione teorica dell’educazione. Proponendosi come rilevazione di un dato, pertanto, il lavoro non presenta un carattere ed uno sviluppo propriamente statistici, quanto piuttosto di osservazione e riflessione sulla fenomenologia del dato educativo in materia e, conseguentemente, sviluppando un’analisi qualitativa del dato medesimo. L’analisi e la valutazione si basano su tre ordini di dati: 1) colloqui con disabili sia motori che mentali; 2) colloqui con genitori di figli disabili; 3) interviste ai responsabili di diversi centri di accoglienza e di riabilitazione. Lo studio ha portato ad un livello critico ciò che è facilmente riscontrabile nell’ambito dell’handicap, ovverosia, come nei centri d’accoglienza delle persone disabili, siano essi pubblici o privati, religiosi o laici, e nelle stesse famiglie dei portatori di handicap, il problema dell’educazione sessuale rimanga, per così dire, latente, sommerso e come esso non rientri nelle finalità esplicite del progetto educativo dei medesimi. Risulta chiara, allora, la necessità di elaborare al più presto percorsi educativi in un ambito in cui l’efficacia dell’intervento è sinora affidata alle capacità individuali degli operatori, non esistendo ancora una risposta scientifica alla forte domanda in materia di criteri normativi d’intervento. A questo scopo, viene presentato un corso d’educazione sessuale per soggetti disabili che tenga conto degli elementi emersi.
2003
9788878904804
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