Il grande equivoco che per troppo tempo ha accompagnato la didattica delle lingue straniere in Italia è che si potesse ottenere la conoscenza della lingua attraverso la conoscenza della struttura grammaticale/linguistica di questa, quasi che una lingua potesse essere ridotta a una somma di elementi statici staccati dalla realtà. La grammatica appunto, o meglio “il libro di grammatica”. Il vero oggetto del contendere di ogni discussione che abbia come sfondo la didattica delle lingue straniere. “E se la grammatica fosse inutile”? Scriveva provocatoriamente Célestin Freinet più di mezzo secolo fa, facendo riferimento a una sua pubblicazione che risale addirittura all’ottobre del 1937. A leggere oggi la prefazione a quell’articolo, che all’epoca fece scalpore, ci rendiamo conto di quanto siano attuali i rilievi di Freinet, di quanto tempo sia trascorso inutilmente per alcuni docenti, che ancora oggi in Italia concepiscono la didattica della lingua essenzialmente come insegnamento delle strutture grammaticali. Sulla base di quanto appena detto, mi pare del tutto evidente che la professione di docente di lingue straniere sia ai nostri giorni in Italia tutta da inventare, e ancor più quella del docente di lingue nella scuola primaria e dell’infanzia, un capitolo che le autorità politiche e accademiche dovranno affrontare seriamente al più presto se non si vuole che l’Italia continui a essere il fanalino di coda in Europa in questo strategico settore.

Una professione da inventare. Il docente di lingua straniera nella scuola primaria

VINTI, Claudio;
2008

Abstract

Il grande equivoco che per troppo tempo ha accompagnato la didattica delle lingue straniere in Italia è che si potesse ottenere la conoscenza della lingua attraverso la conoscenza della struttura grammaticale/linguistica di questa, quasi che una lingua potesse essere ridotta a una somma di elementi statici staccati dalla realtà. La grammatica appunto, o meglio “il libro di grammatica”. Il vero oggetto del contendere di ogni discussione che abbia come sfondo la didattica delle lingue straniere. “E se la grammatica fosse inutile”? Scriveva provocatoriamente Célestin Freinet più di mezzo secolo fa, facendo riferimento a una sua pubblicazione che risale addirittura all’ottobre del 1937. A leggere oggi la prefazione a quell’articolo, che all’epoca fece scalpore, ci rendiamo conto di quanto siano attuali i rilievi di Freinet, di quanto tempo sia trascorso inutilmente per alcuni docenti, che ancora oggi in Italia concepiscono la didattica della lingua essenzialmente come insegnamento delle strutture grammaticali. Sulla base di quanto appena detto, mi pare del tutto evidente che la professione di docente di lingue straniere sia ai nostri giorni in Italia tutta da inventare, e ancor più quella del docente di lingue nella scuola primaria e dell’infanzia, un capitolo che le autorità politiche e accademiche dovranno affrontare seriamente al più presto se non si vuole che l’Italia continui a essere il fanalino di coda in Europa in questo strategico settore.
2008
9788855701457
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