Il lavoro, elaborato nel vigore dell’art. 1469 quinquies c.c., affronta il tema della qualificazione da riservare alle clausole vessatorie inserite nei contratti del consumatore, nell’alternativa fra nullità in senso tradizionale, nullità così detta di protezione, annullabilità, irrilevanza ex fide bona e inefficacia. Si segnalano, in particolare, le difficoltà connesse alla qualificazione delle clausole in termini di nullità, considerate le tante peculiarità del trattamento normativamente riservato alle clausole stesse, poco coerenti con il sistema codicistico della nullità e tali da indurre a considerare le clausole vessatorie alla stregua di clausole inefficaci in senso stretto. Viene tuttavia osservato che una simile qualificazione risulta non coerente con il crescente numero di casi in cui l’ordinamento ricorre alla nullità al fine di reagire a situazioni di squilibrio o di iniquità del contenuto contrattuale.
L'inefficacia delle clausole vessatorie
ORESTANO, Andrea
2005
Abstract
Il lavoro, elaborato nel vigore dell’art. 1469 quinquies c.c., affronta il tema della qualificazione da riservare alle clausole vessatorie inserite nei contratti del consumatore, nell’alternativa fra nullità in senso tradizionale, nullità così detta di protezione, annullabilità, irrilevanza ex fide bona e inefficacia. Si segnalano, in particolare, le difficoltà connesse alla qualificazione delle clausole in termini di nullità, considerate le tante peculiarità del trattamento normativamente riservato alle clausole stesse, poco coerenti con il sistema codicistico della nullità e tali da indurre a considerare le clausole vessatorie alla stregua di clausole inefficaci in senso stretto. Viene tuttavia osservato che una simile qualificazione risulta non coerente con il crescente numero di casi in cui l’ordinamento ricorre alla nullità al fine di reagire a situazioni di squilibrio o di iniquità del contenuto contrattuale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.