Caratterizzata dalla semplicità estrema delle sue linee, la chiesa di San Salvatore in Terni è un interessantissimo edificio-palinsesto costituito da strutture stratificatesi nei secoli ma non ancora concordemente datate dagli studiosi, che di fronte a tanta essenzialità , e dunque unicamente sulla scorta delle forme architettoniche e della tecnica muraria, l’hanno assegnata ai periodi più disparati, i cui estremi vanno dall’antichità romana al Basso Medioevo. In mancanza infatti di fonti documentarie antecedenti all’XI secolo , la difficoltà di collocare cronologicamente l’edificio – costituito da un insolito vano circolare coperto a cupola compreso fra un’absidiola e uno snello avancorpo – deriva principalmente dal fatto che la rotonda, se si escludono otto ampie finestre a tutto sesto non strombate, risulta priva di qualunque ornamentazione o particolare architettonico che possa fornire un terminus ante o post quem. Più stilisticamente connotata risulta invece la stretta navata – concordemente ritenuta di età romanica avanzata – scarsamente illuminata sul lato destro da strettissime monofore a strombo e articolata su due campate coperte da volte a crociera non costolonata poggianti su lesene alquanto aggettanti rispetto alle pareti perimetrali. Anche l’abside, di forma quadrilatera, è decorata con semplici lesene, sprovviste di basi e di capitelli. Quanto all’esterno, i fianchi del corpo longitudinale sono decorati da un fregio ad arcatelle e lesene, mentre la facciata, ampiamente rimaneggiata, oltre che per il portale a doppia ghiera con archi incassati e una sobria monofora, si caratterizza per il timpano coronato da arcatelle.
La chiesa di San Salvatore a Terni.
BIANCONI, Fabio
2008
Abstract
Caratterizzata dalla semplicità estrema delle sue linee, la chiesa di San Salvatore in Terni è un interessantissimo edificio-palinsesto costituito da strutture stratificatesi nei secoli ma non ancora concordemente datate dagli studiosi, che di fronte a tanta essenzialità , e dunque unicamente sulla scorta delle forme architettoniche e della tecnica muraria, l’hanno assegnata ai periodi più disparati, i cui estremi vanno dall’antichità romana al Basso Medioevo. In mancanza infatti di fonti documentarie antecedenti all’XI secolo , la difficoltà di collocare cronologicamente l’edificio – costituito da un insolito vano circolare coperto a cupola compreso fra un’absidiola e uno snello avancorpo – deriva principalmente dal fatto che la rotonda, se si escludono otto ampie finestre a tutto sesto non strombate, risulta priva di qualunque ornamentazione o particolare architettonico che possa fornire un terminus ante o post quem. Più stilisticamente connotata risulta invece la stretta navata – concordemente ritenuta di età romanica avanzata – scarsamente illuminata sul lato destro da strettissime monofore a strombo e articolata su due campate coperte da volte a crociera non costolonata poggianti su lesene alquanto aggettanti rispetto alle pareti perimetrali. Anche l’abside, di forma quadrilatera, è decorata con semplici lesene, sprovviste di basi e di capitelli. Quanto all’esterno, i fianchi del corpo longitudinale sono decorati da un fregio ad arcatelle e lesene, mentre la facciata, ampiamente rimaneggiata, oltre che per il portale a doppia ghiera con archi incassati e una sobria monofora, si caratterizza per il timpano coronato da arcatelle.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.