L'articolo introduce la prima traduzione e edizione italiana (a cura di Mirella Vallone) di uno dei testi più significativi della produzione letteraria dell'America coloniale. "La sovranità e la bontà di Dio" (1682) inaugura il genere del racconto di prigionia presso gli indiani che ebbe grande successo nel corso del XVIII e del XIX secolo. Il testo viene presentato nel contesto storico-culturale nel quale nasce e ne vengono analizzati sia i motivi di congruità con esso (la lettura ideologica predominante in chiave provvidenzialistica della Guerra di Re Filippo) che quelli che se ne discostano. Il racconto dell'esperienza liminale della prigionia con il conseguente senso di dislocazione fisica, morale e psicologica sofferto da Rowlandson, mette in scena una voce intima e un umano incontro con il trauma e il dolore che fanno di esso un testo pre-moderno che presenta l'avvento del secolare nella letteratura americana del XVII secolo.
Introduzione
VALLONE, MIRELLA
2008
Abstract
L'articolo introduce la prima traduzione e edizione italiana (a cura di Mirella Vallone) di uno dei testi più significativi della produzione letteraria dell'America coloniale. "La sovranità e la bontà di Dio" (1682) inaugura il genere del racconto di prigionia presso gli indiani che ebbe grande successo nel corso del XVIII e del XIX secolo. Il testo viene presentato nel contesto storico-culturale nel quale nasce e ne vengono analizzati sia i motivi di congruità con esso (la lettura ideologica predominante in chiave provvidenzialistica della Guerra di Re Filippo) che quelli che se ne discostano. Il racconto dell'esperienza liminale della prigionia con il conseguente senso di dislocazione fisica, morale e psicologica sofferto da Rowlandson, mette in scena una voce intima e un umano incontro con il trauma e il dolore che fanno di esso un testo pre-moderno che presenta l'avvento del secolare nella letteratura americana del XVII secolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.