Il partito comunista croato fu la forza politica che promosse la transizione al sistema democratico nel 1989. Immediatamente esso cambiò nome (in Lega dei Comunisti Croati-Partito dei Cambiamenti Democratici e pochi mesi dopo cancellò la prima parte lasciando solo Partito dei Cambiamenti Democratici) e cercò di ricollocarsi nello spettro politico come partito di orientamento socialdemocratico. L'esplodere della questione nazionale impedì al partito di guidare la transizione fino in fondo: le prime elezioni pluripartitiche del 1990 furono infatti vinte dalla forza politica nazionalista HDZ, guidata da Franjo Tudjman, che fu nominato presidente della Repubblica. Con l'esplodere del conflitto a seguito della dichiarazione di indipendenza della Croazia, il consenso verso il Partito dei Cambiamenti Democratici diminuì ulteriormente e i tentativi dei leader di rivendicare una discontinuità rispetto al periodo comunista, cambiando nuovamente la denominazione in Partito Socialdemocratico (SDP), fallì, consolidando ulteriormente il successo dell'HDZ. Nel 1992 l'SDP toccò il minimo dei consensi, diventando il quinto partito del paese. Negli anni successivi il partito non riuscì a recuperare voti e ad approfittare delle difficoltà di Tudjman nel gestire la guerra in Bosnia e la crisi economica interna. Le elezioni del 1995 confermarono il ridimensionamento subito tre anni prima, lasciando l'SDP in una posizione marginale. Nei cinque anni che vanno dal 1989 al 1995, il partito aveva cambiato quattro nomi, perso tre elezioni e mantenuto lo stesso presidente. Aveva avuto il grande merito di trasformare pacificamente il paese in uno stato democratico, ma non era riuscito a gestire l’indipendenza, né a impedire i tragici sviluppi dello scontro interetnico, e neppure ad essere in qualche modo partecipe di quello che stava accadendo. Sarebbero passati altri cinque anni prima che l’SDP arrivasse al potere, in coalizione con il partito di orientamento liberale HSLS, poco dopo la morte di Tuđman.
Da comunisti a socialdemocratici: l’evoluzione della sinistra croata dal 1989 al 1995.
COSTANTINI, EMANUELA
2011
Abstract
Il partito comunista croato fu la forza politica che promosse la transizione al sistema democratico nel 1989. Immediatamente esso cambiò nome (in Lega dei Comunisti Croati-Partito dei Cambiamenti Democratici e pochi mesi dopo cancellò la prima parte lasciando solo Partito dei Cambiamenti Democratici) e cercò di ricollocarsi nello spettro politico come partito di orientamento socialdemocratico. L'esplodere della questione nazionale impedì al partito di guidare la transizione fino in fondo: le prime elezioni pluripartitiche del 1990 furono infatti vinte dalla forza politica nazionalista HDZ, guidata da Franjo Tudjman, che fu nominato presidente della Repubblica. Con l'esplodere del conflitto a seguito della dichiarazione di indipendenza della Croazia, il consenso verso il Partito dei Cambiamenti Democratici diminuì ulteriormente e i tentativi dei leader di rivendicare una discontinuità rispetto al periodo comunista, cambiando nuovamente la denominazione in Partito Socialdemocratico (SDP), fallì, consolidando ulteriormente il successo dell'HDZ. Nel 1992 l'SDP toccò il minimo dei consensi, diventando il quinto partito del paese. Negli anni successivi il partito non riuscì a recuperare voti e ad approfittare delle difficoltà di Tudjman nel gestire la guerra in Bosnia e la crisi economica interna. Le elezioni del 1995 confermarono il ridimensionamento subito tre anni prima, lasciando l'SDP in una posizione marginale. Nei cinque anni che vanno dal 1989 al 1995, il partito aveva cambiato quattro nomi, perso tre elezioni e mantenuto lo stesso presidente. Aveva avuto il grande merito di trasformare pacificamente il paese in uno stato democratico, ma non era riuscito a gestire l’indipendenza, né a impedire i tragici sviluppi dello scontro interetnico, e neppure ad essere in qualche modo partecipe di quello che stava accadendo. Sarebbero passati altri cinque anni prima che l’SDP arrivasse al potere, in coalizione con il partito di orientamento liberale HSLS, poco dopo la morte di Tuđman.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.