Il sistema di habitat palustri del Lago Trasimeno, sede di due Siti della Rete Natura 2000 e di un Parco Regionale, si è caratterizzato negli ultimi decenni per uno stato di progressivo declino delle comunità vegetali spondicole. Tale fenomeno si è manifestato attraverso un graduale impoverimento floristico accompagnato dalla contrazione, e in alcuni casi dalla scomparsa, di specie e comunità di grande rilevanza conservazionistica. In particolare, le vaste superfici occupate in passato dal canneto (associazione Phragmitetum vulgaris Soó 1927) si sono progressivamente ridotte, frammentate e degradate, manifestando fenomeni di evidente sofferenza a carico della popolazione di cannuccia [Phragmites australis (Cav.) Trin. ex Steud.]. A partire dall’anno 2006, grazie ad un progetto di ricerca finanziato per il biennio iniziale dalla Provincia di Perugia (Servizio Protezione Ambientale e Parchi), i sintomi di declino sono stati monitorati e confrontati con i dati disponibili in letteratura. Si è evidenziata la presenza della sindrome di ‘moria del canneto’ (die-back), riconosciuta e studiata negli ultimi decenni in Europa centrale e settentrionale (Van der Putten, 1997). Il fenomeno è molto complesso e si manifesta attraverso un insieme di sintomi diversificati a carico della comune cannuccia di palude. Per questo motivo, il lavoro di indagine, svolto nell’arco di diversi anni e tuttora in corso di approfondimento, si è articolato in un approccio multidisciplinare ed ha preso in considerazione diversi aspetti: parametri macromorfologici e isto-anatomici degli individui di cannuccia, densità ed estensione spaziale della popolazione, cambiamenti temporali, aspetti floristico-vegetazionali, parametri ambientali. Dall’analisi integrata dei risultati conseguiti è stato possibile delineare lo scenario che attualmente caratterizza il canneto del Lago Trasimeno.
Il declino della popolazione di Phragmites australis al Lago Trasimeno.
GIGANTE, Daniela;VENANZONI, Roberto
2012
Abstract
Il sistema di habitat palustri del Lago Trasimeno, sede di due Siti della Rete Natura 2000 e di un Parco Regionale, si è caratterizzato negli ultimi decenni per uno stato di progressivo declino delle comunità vegetali spondicole. Tale fenomeno si è manifestato attraverso un graduale impoverimento floristico accompagnato dalla contrazione, e in alcuni casi dalla scomparsa, di specie e comunità di grande rilevanza conservazionistica. In particolare, le vaste superfici occupate in passato dal canneto (associazione Phragmitetum vulgaris Soó 1927) si sono progressivamente ridotte, frammentate e degradate, manifestando fenomeni di evidente sofferenza a carico della popolazione di cannuccia [Phragmites australis (Cav.) Trin. ex Steud.]. A partire dall’anno 2006, grazie ad un progetto di ricerca finanziato per il biennio iniziale dalla Provincia di Perugia (Servizio Protezione Ambientale e Parchi), i sintomi di declino sono stati monitorati e confrontati con i dati disponibili in letteratura. Si è evidenziata la presenza della sindrome di ‘moria del canneto’ (die-back), riconosciuta e studiata negli ultimi decenni in Europa centrale e settentrionale (Van der Putten, 1997). Il fenomeno è molto complesso e si manifesta attraverso un insieme di sintomi diversificati a carico della comune cannuccia di palude. Per questo motivo, il lavoro di indagine, svolto nell’arco di diversi anni e tuttora in corso di approfondimento, si è articolato in un approccio multidisciplinare ed ha preso in considerazione diversi aspetti: parametri macromorfologici e isto-anatomici degli individui di cannuccia, densità ed estensione spaziale della popolazione, cambiamenti temporali, aspetti floristico-vegetazionali, parametri ambientali. Dall’analisi integrata dei risultati conseguiti è stato possibile delineare lo scenario che attualmente caratterizza il canneto del Lago Trasimeno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.