Nella società ipercomplessa, la comunicazione, intesa come processo sociale di condivisione della conoscenza, ha assunto ormai una centralità strategica in tutte le sfere della prassi individuale e collettiva: considerando fondata l’equazione conoscenza = potere, ne consegue che tutti i processi, le dinamiche e gli strumenti finalizzati alla condivisione della conoscenza non potranno che determinare una condivisione del potere o, comunque, una riconfigurazione dei sistemi di potere. La comunicazione, dunque, costituisce il pre-requisito fondamentale per la riduzione della complessità, la gestione del rischio, la mediazione dei conflitti, il governo di quella imprevedibilità connaturata ai sistemi stessi. Il volume tenta di individuare le categorie di un modello teorico interpretativo adeguato ad un sistema-mondo sempre più basato su una razionalità limitata. L’ipertrofizzazione degli apparati burocratici, la progressiva dissoluzione dello spazio pubblico e l’evoluzione dei regimi democratici, fondati sulla trasparenza, sull’accesso alle informazioni, sul concetto di sovranità popolare e, da un punto di vista culturale, sulla mancata definizione del rapporto tra i valori fondanti della libertà e dell’uguaglianza, hanno causato una radicale politicizzazione della sfera pubblica, il cui spazio operativo è stato ridimensionato alla sola questione della “rappresentanza” e al ruolo di ancella del sistema di potere. L’economia interconnessa richiede scelte strategiche ed una nuova sensibilità etica per le problematiche riguardanti gli attori sociali, il sistema delle relazioni e lo spazio del sapere: occorre, cioè, una nuova cultura della comunicazione, orientata alla condivisione e all’intesa, in grado di incidere sui meccanismi sociali della fiducia e della cooperazione.

La comunicazione nella società ipercomplessa. Condividere la conoscenza per governare il mutamento

DOMINICI, Piero
2011

Abstract

Nella società ipercomplessa, la comunicazione, intesa come processo sociale di condivisione della conoscenza, ha assunto ormai una centralità strategica in tutte le sfere della prassi individuale e collettiva: considerando fondata l’equazione conoscenza = potere, ne consegue che tutti i processi, le dinamiche e gli strumenti finalizzati alla condivisione della conoscenza non potranno che determinare una condivisione del potere o, comunque, una riconfigurazione dei sistemi di potere. La comunicazione, dunque, costituisce il pre-requisito fondamentale per la riduzione della complessità, la gestione del rischio, la mediazione dei conflitti, il governo di quella imprevedibilità connaturata ai sistemi stessi. Il volume tenta di individuare le categorie di un modello teorico interpretativo adeguato ad un sistema-mondo sempre più basato su una razionalità limitata. L’ipertrofizzazione degli apparati burocratici, la progressiva dissoluzione dello spazio pubblico e l’evoluzione dei regimi democratici, fondati sulla trasparenza, sull’accesso alle informazioni, sul concetto di sovranità popolare e, da un punto di vista culturale, sulla mancata definizione del rapporto tra i valori fondanti della libertà e dell’uguaglianza, hanno causato una radicale politicizzazione della sfera pubblica, il cui spazio operativo è stato ridimensionato alla sola questione della “rappresentanza” e al ruolo di ancella del sistema di potere. L’economia interconnessa richiede scelte strategiche ed una nuova sensibilità etica per le problematiche riguardanti gli attori sociali, il sistema delle relazioni e lo spazio del sapere: occorre, cioè, una nuova cultura della comunicazione, orientata alla condivisione e all’intesa, in grado di incidere sui meccanismi sociali della fiducia e della cooperazione.
2011
9788856837087
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