Il saggio fa una rassegna interpretativa degli scritti del Prof. Vito Saccomandi che riguardano lo sviluppo territoriale dei sistemi agricoli e delle aree rurali. Saccomandi individua gli strumenti per l’analisi e l’interpretazione delle diversità territoriali a partire dai collegamenti intra ed extra settoriali dell’impresa agricola e dalle forme di governo delle transazioni che legano impresa e istituzioni all’interno della teoria neo-istituzionale. Pertanto nel testo si riprendono tali teorie e partendo costi di transazione che consentono e dall’interpretazione dell’impresa come organizzazione contrattuale, il testo segue, attraverso diversi scritti del Saccomandi il percorso teorico e metodologico da questi utilizzato per spiegare le differenze territoriali dell’organizzazione della produzione agricola e la presenza contemporanea di diverse e dinamiche forme organizzative all’interno dei sistemi locali agricoli e il loro contributo alla nascita e sviluppo di imprese agricole multifunzionali e pluriattive che sono alla base del nuovo modello di sviluppo delle aree rurali europee. Vengono inoltre riprese le argomentazioni sociologiche che spiegano la diversità di forme organizzative dovute alle pressioni che secondo Benvenuti le imprese agricole sono obbligate a subire da parte del TATE (Benvenuti 1975, 1989), riprese da Van der Ploeg per spiegare la presenza di diversi stili aziendali (1990) all’interno di un sistema agricolo omogeneo, che erano state lette da Saccomandi in termini di economia transazionale (Coase, 1937; Williamson, 1985; Saccomandi 1994) e delle organizzazioni (Chandler, 1982; Butler, 1982; Tirale, 1991). Il lavoro termina con alcune considerazioni riprese dall’ultimo intervento di Saccomandi alla SIDEA nel 1994 sulle istituzioni e le politiche per l’agricoltura e lo sviluppo territoriale dove viene “anticipato” il paradigma dello sviluppo dal basso e della governance multilivello dell’agricoltura e del territorio. Viene, infatti, sottolineato come l’eterogeneità territoriale legata alla disponibilità di risorse naturali diverse, ma anche la storia del territorio e l’eterogeneità degli stili imprenditoriali non possano essere governate attraverso regole amministrative comuni bensì attraverso principi regolamentari comuni che devono trovare una loro applicazione locale lontana dalla standardizzazione propria del modello di modernizzazione. Di conseguenza secondo Saccomandi il ruolo dello Stato, delle Amministrazioni regionali e locali diviene un fattore stesso di successo per le imprese e quindi per il territorio.

Il contributo di Vito Saccomandi alla definizione di un paradigma interpretativo per lo sviluppo rurale e le sue politiche.

VENTURA, Flaminia;P. Milone
2007

Abstract

Il saggio fa una rassegna interpretativa degli scritti del Prof. Vito Saccomandi che riguardano lo sviluppo territoriale dei sistemi agricoli e delle aree rurali. Saccomandi individua gli strumenti per l’analisi e l’interpretazione delle diversità territoriali a partire dai collegamenti intra ed extra settoriali dell’impresa agricola e dalle forme di governo delle transazioni che legano impresa e istituzioni all’interno della teoria neo-istituzionale. Pertanto nel testo si riprendono tali teorie e partendo costi di transazione che consentono e dall’interpretazione dell’impresa come organizzazione contrattuale, il testo segue, attraverso diversi scritti del Saccomandi il percorso teorico e metodologico da questi utilizzato per spiegare le differenze territoriali dell’organizzazione della produzione agricola e la presenza contemporanea di diverse e dinamiche forme organizzative all’interno dei sistemi locali agricoli e il loro contributo alla nascita e sviluppo di imprese agricole multifunzionali e pluriattive che sono alla base del nuovo modello di sviluppo delle aree rurali europee. Vengono inoltre riprese le argomentazioni sociologiche che spiegano la diversità di forme organizzative dovute alle pressioni che secondo Benvenuti le imprese agricole sono obbligate a subire da parte del TATE (Benvenuti 1975, 1989), riprese da Van der Ploeg per spiegare la presenza di diversi stili aziendali (1990) all’interno di un sistema agricolo omogeneo, che erano state lette da Saccomandi in termini di economia transazionale (Coase, 1937; Williamson, 1985; Saccomandi 1994) e delle organizzazioni (Chandler, 1982; Butler, 1982; Tirale, 1991). Il lavoro termina con alcune considerazioni riprese dall’ultimo intervento di Saccomandi alla SIDEA nel 1994 sulle istituzioni e le politiche per l’agricoltura e lo sviluppo territoriale dove viene “anticipato” il paradigma dello sviluppo dal basso e della governance multilivello dell’agricoltura e del territorio. Viene, infatti, sottolineato come l’eterogeneità territoriale legata alla disponibilità di risorse naturali diverse, ma anche la storia del territorio e l’eterogeneità degli stili imprenditoriali non possano essere governate attraverso regole amministrative comuni bensì attraverso principi regolamentari comuni che devono trovare una loro applicazione locale lontana dalla standardizzazione propria del modello di modernizzazione. Di conseguenza secondo Saccomandi il ruolo dello Stato, delle Amministrazioni regionali e locali diviene un fattore stesso di successo per le imprese e quindi per il territorio.
2007
9788815120809
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/824698
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