La monografia dal titolo “Controllo, governo e partecipazione al capitale”, inserita nella Collana dell’Istituto di Diritto Privato della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università “La Sapienza” di Roma, edita dalla Cedam, ha per oggetto i rapporti tra la partecipazione di controllo e il governo dell'impresa nei diversi settori dell’ordinamento (che spaziano dal codice civile, alla disciplina delle opa, al diritto bancario e del mercato finanziario, al diritto antitrust), con l'obbiettivo di verificare quanto delle discipline ancorate al vocabolo “controllo” sia applicabile quando questo non sia veicolo (o veicolo esclusivo) di “governo”, come accade tipicamente in organizzazioni diverse dalla società per azioni (ad esempio nella società in accomandita per azioni e nelle banche popolari). L’analisi funzionale delle regole civilistiche sul controllo, chiamate a contrastare il c.d. annacquamento del capitale e l’autocooptazione degli amministratori, convince che tali regole presuppongono un’organizzazione del patrimonio ed un’organizzazione di processi decisionali fondate sulla proporzionalità potere-rischio e che, in assenza di tali presupposti, non ha senso applicare, o applicare integralmente, le regole civilistiche sul controllo ad organizzazioni diverse dalla società per azioni. Non diversamente, la disciplina delle opa, nella misura nella quale intende dividere un plusvalore, non sarebbe applicabile, pure in presenza di determinate soglie di possesso azionario e di un mercato delle partecipazioni sociali, qualora l’organizzazione dell’ente non fosse conformata in modo da ricollegare un potere a quelle soglie di partecipazione (come tipicamente si esclude nelle banche popolari e nell’accomandita per azioni).

Controllo, governo e partecipazione al capitale

SCHIUMA, Laura
1997

Abstract

La monografia dal titolo “Controllo, governo e partecipazione al capitale”, inserita nella Collana dell’Istituto di Diritto Privato della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università “La Sapienza” di Roma, edita dalla Cedam, ha per oggetto i rapporti tra la partecipazione di controllo e il governo dell'impresa nei diversi settori dell’ordinamento (che spaziano dal codice civile, alla disciplina delle opa, al diritto bancario e del mercato finanziario, al diritto antitrust), con l'obbiettivo di verificare quanto delle discipline ancorate al vocabolo “controllo” sia applicabile quando questo non sia veicolo (o veicolo esclusivo) di “governo”, come accade tipicamente in organizzazioni diverse dalla società per azioni (ad esempio nella società in accomandita per azioni e nelle banche popolari). L’analisi funzionale delle regole civilistiche sul controllo, chiamate a contrastare il c.d. annacquamento del capitale e l’autocooptazione degli amministratori, convince che tali regole presuppongono un’organizzazione del patrimonio ed un’organizzazione di processi decisionali fondate sulla proporzionalità potere-rischio e che, in assenza di tali presupposti, non ha senso applicare, o applicare integralmente, le regole civilistiche sul controllo ad organizzazioni diverse dalla società per azioni. Non diversamente, la disciplina delle opa, nella misura nella quale intende dividere un plusvalore, non sarebbe applicabile, pure in presenza di determinate soglie di possesso azionario e di un mercato delle partecipazioni sociali, qualora l’organizzazione dell’ente non fosse conformata in modo da ricollegare un potere a quelle soglie di partecipazione (come tipicamente si esclude nelle banche popolari e nell’accomandita per azioni).
1997
8813202970
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