Una valutazione dei cicli profani umbri realizzati agli inizi del XV secolo, aspetto poco studiato rispetto alle realizzazioni destinate agli edifici religiosi. Vengono avanzate alcune importanti precisazioni cronologiche relative a due importanti monumenti figurativi, uno già in Palazzo Isidori a Perugia (antica residenza della famiglia Della Corgna) ora in gran parte conservato al Museo delle Belle Arti di Budapest, realizzato da Cola Petruccioli; l’altro in Palazzo Trinci a Foligno dove fu attiva la bottega di Gentile da Fabriano. Successivamente si passa all’analisi dettagliata degli affreschi che decorano la “Camera picta” della Rocca Albornoziana di Spoleto, dove vengono distinte le mani di due artefici che agivano all’interno di una stessa bottega (Maestro grafico e Maestro sintentetico) , convenzionalmente indicata come Maestro della Dormitio di Terni, individuata da Federico Zeri, attiva in una larga fascia dell’Italia centrale e distinta finalmente in chiave filologica. Una committenza riconducibile a Marino Tomacelli, fratello di Bonifacio IX, che resse il vicariato di Spoleto dal 1392 al 1416. In conclusione sono presentati gli affreschi inediti, raffiguranti Storie Cavalleresche, della Rocca di Narni dove agì un artista assai interessante noto col ‘nome catalogico” di Maestro del 1409 di Narni, legato alla cultura tardogotica, in particolare a Jacopo e Lorenzo Salimbeni da San Severino.

Su alcuni cicli pittorici profani del tardo medioevo in Umbria

FRATINI, Corrado
2004

Abstract

Una valutazione dei cicli profani umbri realizzati agli inizi del XV secolo, aspetto poco studiato rispetto alle realizzazioni destinate agli edifici religiosi. Vengono avanzate alcune importanti precisazioni cronologiche relative a due importanti monumenti figurativi, uno già in Palazzo Isidori a Perugia (antica residenza della famiglia Della Corgna) ora in gran parte conservato al Museo delle Belle Arti di Budapest, realizzato da Cola Petruccioli; l’altro in Palazzo Trinci a Foligno dove fu attiva la bottega di Gentile da Fabriano. Successivamente si passa all’analisi dettagliata degli affreschi che decorano la “Camera picta” della Rocca Albornoziana di Spoleto, dove vengono distinte le mani di due artefici che agivano all’interno di una stessa bottega (Maestro grafico e Maestro sintentetico) , convenzionalmente indicata come Maestro della Dormitio di Terni, individuata da Federico Zeri, attiva in una larga fascia dell’Italia centrale e distinta finalmente in chiave filologica. Una committenza riconducibile a Marino Tomacelli, fratello di Bonifacio IX, che resse il vicariato di Spoleto dal 1392 al 1416. In conclusione sono presentati gli affreschi inediti, raffiguranti Storie Cavalleresche, della Rocca di Narni dove agì un artista assai interessante noto col ‘nome catalogico” di Maestro del 1409 di Narni, legato alla cultura tardogotica, in particolare a Jacopo e Lorenzo Salimbeni da San Severino.
2004
8849507747
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