In questo testo, che serve da introduzione all’edizione italiana, da me curata, della raccolta di Carlos Nejar, Meus estimados vivos (Miei cari vivi), scritto nel dicembre del 1986 e pubblicato nel 1991, analizzo alcuni degli elementi fondanti della lirica di Nejar, poeta della condizione umana, come è stato definito, universale e allo stesso tempo radicato nella sua terra natia, la pampa brasiliana. Meus estimados vivos è un libro pieno di speranza e di partecipazione, che si integra intimamente e coerentemente nel corpus di tutta l’opera del poeta, rivelando la stessa incessante ricerca di un alfabeto dell’essenziale, della parola che nominerà gli esseri come all’inizio della creazione.
Contro l'indiferenza
DE OLIVEIRA, Vera Lucia
2004
Abstract
In questo testo, che serve da introduzione all’edizione italiana, da me curata, della raccolta di Carlos Nejar, Meus estimados vivos (Miei cari vivi), scritto nel dicembre del 1986 e pubblicato nel 1991, analizzo alcuni degli elementi fondanti della lirica di Nejar, poeta della condizione umana, come è stato definito, universale e allo stesso tempo radicato nella sua terra natia, la pampa brasiliana. Meus estimados vivos è un libro pieno di speranza e di partecipazione, che si integra intimamente e coerentemente nel corpus di tutta l’opera del poeta, rivelando la stessa incessante ricerca di un alfabeto dell’essenziale, della parola che nominerà gli esseri come all’inizio della creazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.