Il lavoro rappresenta un commento delle disposizioni più significative del d.lgs 122 del 2005. Al suo interno, oltre ad un quadro generale della tematica, ci si sofferma sui profili di tutela dell'acquirente, analizzando i più importanti meccanismi introdotti dal d.lgs. 122, tra cui spiccano le polizze fideiussorie (a garanzia degli acconti versati dal compratore ed a garanzia contro i vizi del bene ex art. 1669 c.c.), il diritto di prelazione, i limiti alla proponibilità dell'azione revocatoria fallimentare. Il lavoro analizza la disciplina alla luce dei diritti costituzionalmente garantiti quali il diritto al risparmio, il diritto alla proprietà dell'abitazione, il diritto all'abitazione. Dall'analisi emerge come, nel contatto di compravendita, l'autonomia contrattuale esca significativamente compressa nel tentativo di riequilibrare un rapporto squilibrato a favore del contraente forte nei confronti del contraente debole che, a priori, si ritiene essere l'acquirente. Il tutto senza tralasciare che, in alcuni casi, l'aquirente potrebbe anche aver posto in essere un atto di consumo con le conseguenze che da ciò deriveranno e, in particolare, le ulteriori tutele a vantaggio dello stesso quale consumatore.
Commento agli artt. 1-5 e 9-11 del d.lgs. 122 del 2005
MEZZASOMA, Lorenzo
2012
Abstract
Il lavoro rappresenta un commento delle disposizioni più significative del d.lgs 122 del 2005. Al suo interno, oltre ad un quadro generale della tematica, ci si sofferma sui profili di tutela dell'acquirente, analizzando i più importanti meccanismi introdotti dal d.lgs. 122, tra cui spiccano le polizze fideiussorie (a garanzia degli acconti versati dal compratore ed a garanzia contro i vizi del bene ex art. 1669 c.c.), il diritto di prelazione, i limiti alla proponibilità dell'azione revocatoria fallimentare. Il lavoro analizza la disciplina alla luce dei diritti costituzionalmente garantiti quali il diritto al risparmio, il diritto alla proprietà dell'abitazione, il diritto all'abitazione. Dall'analisi emerge come, nel contatto di compravendita, l'autonomia contrattuale esca significativamente compressa nel tentativo di riequilibrare un rapporto squilibrato a favore del contraente forte nei confronti del contraente debole che, a priori, si ritiene essere l'acquirente. Il tutto senza tralasciare che, in alcuni casi, l'aquirente potrebbe anche aver posto in essere un atto di consumo con le conseguenze che da ciò deriveranno e, in particolare, le ulteriori tutele a vantaggio dello stesso quale consumatore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.