La cimice dei letti (Cimex lectularius) è un insetto ematofago obbligato, appartenente all’ordine Rhynchota, che svolge attività ectoparassitaria temporanea a carico dell’uomo, di altri mammiferi e uccelli. La sua diffusione è pressoché cosmopolita. E' un insetto caratterizzato da un fototropismo negativo e quindi rifugge la luce. Durante il giorno vive nascosto in anfratti o fessure, in condizioni di oscurità ed in aggregazioni di centinaia di individui, mentre di notte esce dai propri rifugi per pungere l’uomo. La natura criptica di Cimex lectularius rende piuttosto difficile scoprire le piccole infestazioni, quelle in fase ancora iniziale in cui gli adulti sono pochissimi e le neanidi sono solo all'inizio della loro evoluzione. Queste ultime, appena fuoriuscite dall'uovo, misurano appena 1 mm ed appaiono quasi trasparenti, quindi difficilmente visibili anche ad una ispezione molto accurata. In condizioni ottimali di temperatura (30°C) le neanidi di primo stadio diventano adulti, compiendo 5 mute, in circa 16-17 giorni. Ciò permette un subdolo sviluppo iniziale della popolazione durante il quale l’infestazione passa generalmente inosservata. Alcune nostre osservazioni hanno evidenziato che l’aumento numerico della popolazione correla ad una marcata sintomatologia cutanea dei soggetti esposti all’ambiente infestato e la colonia si rende ben evidente. Nell’arco di due anni di attività del Centro di Ricerca Urania, sono state diagnosticati in Umbria 14 episodi di infestazione da Cimex lectularius, in differenti ambienti confinati attraverso l’Esame Diretto delle Polveri Ambientali (EDPA). Tale numero è esiguo rispetto a quanto precedentemente rilevato in Nord Italia, ma sicuramente crescente in Umbria e, soprattutto, in stretta relazione all'andamento dei flussi turistici ed alle manifestazioni di massa. In dieci episodi in cui è stato richiesto il nostro intervento, non si era riusciti ad evidenziare nulla nell'ambiente confinato, nonostante venisse percepito un forte prurito notturno e ci si accorgesse solo al mattino di lesioni puntiformi eritematopapulose, per lo più localizzate alle braccia, alle gambe e, talvolta, anche al viso ed al collo. A volte erano presenti lesioni di maggiori dimensioni di tipo strofuloide, e solo raramente di tipo papulo-pomfoide. In questi casi lo screening ambientale, effettuato per mezzo di EDPA, è risultato particolarmente utile, in quanto ha consentito di svelare precocemente l'infestazione rilevando persino le più piccole neanidi di Cimex lectularius. In altri quattro episodi da noi osservati erano, invece, di più semplice diagnosi, in quanto l'infestazione era massiccia ed il paziente aveva già visto e catturato gli insetti nella propria camera da letto. In tali circostanze le lesioni che si osservavano erano di maggiori dmensioni, costituite essenzialmente da lesioni eritemato-edemato-vescicolari, provocate dall'azione di neanidi di maggiori dimensioni e da adulti. Il periodo in cui abbiamo avuto il maggior numero di episodi di infestazione era quello autunno/invernale, anche se alcuni casi particolarmente rilevanti sono stati da noi osservati in piena estate. La possibilità di svelare precocemente l'infestazione da Cimex lectularius a mezzo di EDPA è stata utile sia per mirare il trattamento di disinfestazione, sia per modularne l'intensità in relazione alla carica parassitaria. In nessuno degli episodi da noi diagnosticati si sono poi avute recidive, in quanto l'intervento mirato è risultato sempre efficace.

Infestazione “indoor” da Cimex lectularius (Rhynchota: Cimicidae) in Umbria: 2 anni di osservazione

PRINCIPATO, Mario Antonello;STINGENI, LUCA
2012

Abstract

La cimice dei letti (Cimex lectularius) è un insetto ematofago obbligato, appartenente all’ordine Rhynchota, che svolge attività ectoparassitaria temporanea a carico dell’uomo, di altri mammiferi e uccelli. La sua diffusione è pressoché cosmopolita. E' un insetto caratterizzato da un fototropismo negativo e quindi rifugge la luce. Durante il giorno vive nascosto in anfratti o fessure, in condizioni di oscurità ed in aggregazioni di centinaia di individui, mentre di notte esce dai propri rifugi per pungere l’uomo. La natura criptica di Cimex lectularius rende piuttosto difficile scoprire le piccole infestazioni, quelle in fase ancora iniziale in cui gli adulti sono pochissimi e le neanidi sono solo all'inizio della loro evoluzione. Queste ultime, appena fuoriuscite dall'uovo, misurano appena 1 mm ed appaiono quasi trasparenti, quindi difficilmente visibili anche ad una ispezione molto accurata. In condizioni ottimali di temperatura (30°C) le neanidi di primo stadio diventano adulti, compiendo 5 mute, in circa 16-17 giorni. Ciò permette un subdolo sviluppo iniziale della popolazione durante il quale l’infestazione passa generalmente inosservata. Alcune nostre osservazioni hanno evidenziato che l’aumento numerico della popolazione correla ad una marcata sintomatologia cutanea dei soggetti esposti all’ambiente infestato e la colonia si rende ben evidente. Nell’arco di due anni di attività del Centro di Ricerca Urania, sono state diagnosticati in Umbria 14 episodi di infestazione da Cimex lectularius, in differenti ambienti confinati attraverso l’Esame Diretto delle Polveri Ambientali (EDPA). Tale numero è esiguo rispetto a quanto precedentemente rilevato in Nord Italia, ma sicuramente crescente in Umbria e, soprattutto, in stretta relazione all'andamento dei flussi turistici ed alle manifestazioni di massa. In dieci episodi in cui è stato richiesto il nostro intervento, non si era riusciti ad evidenziare nulla nell'ambiente confinato, nonostante venisse percepito un forte prurito notturno e ci si accorgesse solo al mattino di lesioni puntiformi eritematopapulose, per lo più localizzate alle braccia, alle gambe e, talvolta, anche al viso ed al collo. A volte erano presenti lesioni di maggiori dimensioni di tipo strofuloide, e solo raramente di tipo papulo-pomfoide. In questi casi lo screening ambientale, effettuato per mezzo di EDPA, è risultato particolarmente utile, in quanto ha consentito di svelare precocemente l'infestazione rilevando persino le più piccole neanidi di Cimex lectularius. In altri quattro episodi da noi osservati erano, invece, di più semplice diagnosi, in quanto l'infestazione era massiccia ed il paziente aveva già visto e catturato gli insetti nella propria camera da letto. In tali circostanze le lesioni che si osservavano erano di maggiori dmensioni, costituite essenzialmente da lesioni eritemato-edemato-vescicolari, provocate dall'azione di neanidi di maggiori dimensioni e da adulti. Il periodo in cui abbiamo avuto il maggior numero di episodi di infestazione era quello autunno/invernale, anche se alcuni casi particolarmente rilevanti sono stati da noi osservati in piena estate. La possibilità di svelare precocemente l'infestazione da Cimex lectularius a mezzo di EDPA è stata utile sia per mirare il trattamento di disinfestazione, sia per modularne l'intensità in relazione alla carica parassitaria. In nessuno degli episodi da noi diagnosticati si sono poi avute recidive, in quanto l'intervento mirato è risultato sempre efficace.
2012
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/923346
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