Il saggio, sulla base di una vasta documentazione, ricostruisce, fuori dai luoghi comuni della storiografia tradizionale, l’azione riformatrice di Gregorio XVI in campo amministrativo: l’unico campo nel quale il papa poteva muoversi in un ampio spettro di libertà di manovra., e che divenne, quindi, il suo punto di riferimento obbligato. Gregorio XVI si dedicò a creare tutte le infrastrutture necessarie al successivo decollo industriale: razionalizzò le entrate del bilancio dello Stato operando sui dazi, sulle dogane, e rendendo operativo il catasto urbano e rustico che prende il suo nome; diede corso ad un sistema bancario diffuso, iniziato con la Banca romana e proseguito con le Casse di Risparmio; pose particolare cura ad aumentare la forza motrice necessaria all’attività imprenditoriale; istituì premi e sussidi per le attività economiche; ristrutturò i porti; favorì l’ingresso dei laici nel Governo locale attraverso la riforma delle amministrazioni periferiche; favorì la creazione di istituzioni culturali e educative, anche di grande profilo. Il papa arrestò il suo riformismo quando dal piano della creazione delle infrastrutture si doveva passare ad un chiaro sviluppo strutturale di natura politica ed economica: lasciò tale compito al suo successore, ma Pio IX non fu all’altezza di risolvere quei nodi.

Un disegno incompiuto: la riforma dell'amministrazione centrale nella visione gregoriana

UGOLINI, Romano
2012

Abstract

Il saggio, sulla base di una vasta documentazione, ricostruisce, fuori dai luoghi comuni della storiografia tradizionale, l’azione riformatrice di Gregorio XVI in campo amministrativo: l’unico campo nel quale il papa poteva muoversi in un ampio spettro di libertà di manovra., e che divenne, quindi, il suo punto di riferimento obbligato. Gregorio XVI si dedicò a creare tutte le infrastrutture necessarie al successivo decollo industriale: razionalizzò le entrate del bilancio dello Stato operando sui dazi, sulle dogane, e rendendo operativo il catasto urbano e rustico che prende il suo nome; diede corso ad un sistema bancario diffuso, iniziato con la Banca romana e proseguito con le Casse di Risparmio; pose particolare cura ad aumentare la forza motrice necessaria all’attività imprenditoriale; istituì premi e sussidi per le attività economiche; ristrutturò i porti; favorì l’ingresso dei laici nel Governo locale attraverso la riforma delle amministrazioni periferiche; favorì la creazione di istituzioni culturali e educative, anche di grande profilo. Il papa arrestò il suo riformismo quando dal piano della creazione delle infrastrutture si doveva passare ad un chiaro sviluppo strutturale di natura politica ed economica: lasciò tale compito al suo successore, ma Pio IX non fu all’altezza di risolvere quei nodi.
2012
9788862275170
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