Fino agli anni Trenta, per ovvi problemi legati alla distanza, il mondo occidentale aveva una conoscenza molto superficiale della cultura giapponese e in particolare dell’architettura. Fu Bruno Taut, tramite il libro Die neue Wohnung, a scoprire la ricchezza della tradizione progettuale nipponica, basata sul rigore spaziale e sul simbolismo. Da qui iniziarono tutta una serie di interscambi relazionali, che aiutarono a far crescere entrambe le culture: mentre il Giappone scopriva la ricchezza dell’evoluzione di tutta la modernità occidentale, allo stesso tempo i Maestri del Moderno trovarono un prezioso aiuto nel dare forza a quelle idee di architettura pura e stereometrica che con qualche difficoltà cercavano di portare avanti con ogni mezzo. Il saggio, a partire dall’analisi di alcuni tipici nodi concettuali della ricerca architettonica giapponese (povertà dei materiali, provvisorietà, transitorietà, modularità) indaga le radici storiche del minimalismo giapponese, da intendersi non come un obiettivo ma come il risultato di un lungo processo che parte dal passato e trae forza dagli insegnamenti della tradizione per giungere ai giorni nostri.
ARCHITETTURA, TECNICA e DETTAGLIO. Less is more: le ragioni di uno stile
VERDUCCI, Paolo
2006
Abstract
Fino agli anni Trenta, per ovvi problemi legati alla distanza, il mondo occidentale aveva una conoscenza molto superficiale della cultura giapponese e in particolare dell’architettura. Fu Bruno Taut, tramite il libro Die neue Wohnung, a scoprire la ricchezza della tradizione progettuale nipponica, basata sul rigore spaziale e sul simbolismo. Da qui iniziarono tutta una serie di interscambi relazionali, che aiutarono a far crescere entrambe le culture: mentre il Giappone scopriva la ricchezza dell’evoluzione di tutta la modernità occidentale, allo stesso tempo i Maestri del Moderno trovarono un prezioso aiuto nel dare forza a quelle idee di architettura pura e stereometrica che con qualche difficoltà cercavano di portare avanti con ogni mezzo. Il saggio, a partire dall’analisi di alcuni tipici nodi concettuali della ricerca architettonica giapponese (povertà dei materiali, provvisorietà, transitorietà, modularità) indaga le radici storiche del minimalismo giapponese, da intendersi non come un obiettivo ma come il risultato di un lungo processo che parte dal passato e trae forza dagli insegnamenti della tradizione per giungere ai giorni nostri.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.