Si tratta della prima monografia dedicata all'artista tifernate Giuliana Sarteanesi (1955-2010). La pittrice ha avuto la prima formazione in uno stimolante ambiente familiare (il padre Alvaro, anch'egli pittore, fu allievo di Carena e in stretti rapporti di amicizia con Alberto Burri) per perfezionarsi poi all’Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la guida di Goffredo Trovarelli. La Sarteanesi definisce presto gli obiettivi di un'autonoma e rigorosa ricerca, fondata su temi e tecniche tradizionali, ma espressa attraverso un effervescente e personalissimo senso del colore. Coraggiosamente incline alla figurazione, in anni in cui l’arte si apre a linguaggi antiaccademici e anche violentemente iconoclasti, la pittrice ha sentito congeniali contenuti e stilemi di quella persistente tradizione postimpressionista che in Italia allunga la propria sottile attrazione sino alla seconda metà del Novecento. Con uno stile coerente e originale, ha riletto senza conformismi la “buona pittura” dei maestri combinando in scioltezza, ma con ineccepibile controllo formale, riferimenti cólti e divertiti “neologismi” pop.
Giuliana Sarteanesi. Opere 1973-2003
PETRILLO, STEFANIA
2012
Abstract
Si tratta della prima monografia dedicata all'artista tifernate Giuliana Sarteanesi (1955-2010). La pittrice ha avuto la prima formazione in uno stimolante ambiente familiare (il padre Alvaro, anch'egli pittore, fu allievo di Carena e in stretti rapporti di amicizia con Alberto Burri) per perfezionarsi poi all’Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la guida di Goffredo Trovarelli. La Sarteanesi definisce presto gli obiettivi di un'autonoma e rigorosa ricerca, fondata su temi e tecniche tradizionali, ma espressa attraverso un effervescente e personalissimo senso del colore. Coraggiosamente incline alla figurazione, in anni in cui l’arte si apre a linguaggi antiaccademici e anche violentemente iconoclasti, la pittrice ha sentito congeniali contenuti e stilemi di quella persistente tradizione postimpressionista che in Italia allunga la propria sottile attrazione sino alla seconda metà del Novecento. Con uno stile coerente e originale, ha riletto senza conformismi la “buona pittura” dei maestri combinando in scioltezza, ma con ineccepibile controllo formale, riferimenti cólti e divertiti “neologismi” pop.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
