L'articolo indaga sull'importanza della bottega romana del pittore francese Claude-Joseph Vernet, frequentata da molti artisti stranieri e in particolare inglesi. Attraverso le novità introdotte da Vernet nell'ambito della pittura di paesaggio e di veduta, fondate sui principi esposti da Roger de Piles nel suo trattato e sulla reinterpretazione della pittura di Antoine Watteau, secondo un rapporto qui istituito per la prima volta, anche un pittore inglese come Alexander Cozens, che frequentò l'atelier romano di Vernet nel 1746, poté rinnovare la sua pittura di paesaggio e veduta.

Roma 1746: Alexander Cozens e Vernet

Blasio, Silvia
2001

Abstract

L'articolo indaga sull'importanza della bottega romana del pittore francese Claude-Joseph Vernet, frequentata da molti artisti stranieri e in particolare inglesi. Attraverso le novità introdotte da Vernet nell'ambito della pittura di paesaggio e di veduta, fondate sui principi esposti da Roger de Piles nel suo trattato e sulla reinterpretazione della pittura di Antoine Watteau, secondo un rapporto qui istituito per la prima volta, anche un pittore inglese come Alexander Cozens, che frequentò l'atelier romano di Vernet nel 1746, poté rinnovare la sua pittura di paesaggio e veduta.
2001
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1015880
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