La nota descrive la frana di C.se Sterpaiolo, in Umbria, che nel 1963 occluse l’alveo del T. Ventia, un affluente del F. Tevere. La frana, di tipo complesso (scivolamento traslazionale – colamento), ha prodotto uno sbarramento d’alveo, tuttora presente, assolutamente stabile e tale da permettere la formazione di un lago permanente a monte dello sbarramento stesso. Infatti, a causa dell’eterogeneità granulometrica del corpo di frana, costituito da blocchi di arenarie e calcareniti immersi in una matrice marnoso-argillosa, la soglia di tracimazione appare oggi “corazzata” e ciò ne ha impedito l’approfondimento e la completa erosione. I dati cartografici e fotogrammetrici a disposizione, precedenti il movimento franoso, sono relativamente scarsi. Tuttavia, l’elaborazione tramite GIS, con procedure di map algebra, ed il loro confronto con i dati riferiti alla situazione attuale hanno permesso di valutare con buona approssimazione le caratteristiche del movimento, del corpo di sbarramento e dei volumi in gioco. La metodologia è particolarmente utile in tutti i casi di antiche frane, come quello in esame, in cui la situazione precedente l’evento risulta particolarmente carente per quanto riguarda i dati a disposizione.
The landslide dam of Ventia Creek (Umbria, central Italy).
BRIGANTE, RAFFAELLA;CENCETTI, Corrado;DE ROSA, PIERLUIGI;FREDDUZZI, ANDREA;RADICIONI, Fabio;STOPPINI, Aurelio
2013
Abstract
La nota descrive la frana di C.se Sterpaiolo, in Umbria, che nel 1963 occluse l’alveo del T. Ventia, un affluente del F. Tevere. La frana, di tipo complesso (scivolamento traslazionale – colamento), ha prodotto uno sbarramento d’alveo, tuttora presente, assolutamente stabile e tale da permettere la formazione di un lago permanente a monte dello sbarramento stesso. Infatti, a causa dell’eterogeneità granulometrica del corpo di frana, costituito da blocchi di arenarie e calcareniti immersi in una matrice marnoso-argillosa, la soglia di tracimazione appare oggi “corazzata” e ciò ne ha impedito l’approfondimento e la completa erosione. I dati cartografici e fotogrammetrici a disposizione, precedenti il movimento franoso, sono relativamente scarsi. Tuttavia, l’elaborazione tramite GIS, con procedure di map algebra, ed il loro confronto con i dati riferiti alla situazione attuale hanno permesso di valutare con buona approssimazione le caratteristiche del movimento, del corpo di sbarramento e dei volumi in gioco. La metodologia è particolarmente utile in tutti i casi di antiche frane, come quello in esame, in cui la situazione precedente l’evento risulta particolarmente carente per quanto riguarda i dati a disposizione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.