I depositi villafranchiani della "riva umbra" del Tevere, considerati dalla confluenza di quest'ultimo con il F. Chiascio fino all'altezza dell'abitato di Pantalla, presentano caratteristiche geomorfologiche, sedimentologiche e strutturali che hanno permesso di rilevare l'esistenza di movimenti tettonici che li hanno interessati. Essi sono sostanzialmente riconducibili ad un generale sollevamento dell'area compresa tra i due rami dell'antico "Lago Tiberino" (Valle del Tevere propriamente detta ad Ovest e valle folignate-spoletina ad Est), che ben si accorda con le ipotesi avanzate da altri Autori circa l'evoluzione tettonica della vicina area di Montefalco e di Bastardo. A tale sollevamento fa seguito, nell'area in esame, l'azione di una serie di faglie dirette, sintetiche ed antitetiche, con direzione appenninica, che gradonano il versante occidentale della struttura anticlinalica del "sistema delle Civitelle". Esse hanno provocato un abbassamento del livello di base locale (Valle del Tevere) con il conseguente ringiovanimento dell'originaria rete idrografica: il colletore principale (T. Puglia, tributario in sinistra del Tevere) ha subito un'energica azione di erosione regressiva, ha operato una serie di catture fluviali nei riguardi dei suoi attuali affluenti (i quali hanno arretrato le loro testate verso NE fino a provocare la non coincidenza tra asse strutturale e linea displuviale principale) e, raggiungendo il bacino lacustre pleistocenico di Bastardo, ne ha provocato il definitivo vuotamento.

Il Villafranchiano della “Riva Umbra” del F. Tevere: elementi di geomorfologia e di neotettonica.

CENCETTI, Corrado
1990

Abstract

I depositi villafranchiani della "riva umbra" del Tevere, considerati dalla confluenza di quest'ultimo con il F. Chiascio fino all'altezza dell'abitato di Pantalla, presentano caratteristiche geomorfologiche, sedimentologiche e strutturali che hanno permesso di rilevare l'esistenza di movimenti tettonici che li hanno interessati. Essi sono sostanzialmente riconducibili ad un generale sollevamento dell'area compresa tra i due rami dell'antico "Lago Tiberino" (Valle del Tevere propriamente detta ad Ovest e valle folignate-spoletina ad Est), che ben si accorda con le ipotesi avanzate da altri Autori circa l'evoluzione tettonica della vicina area di Montefalco e di Bastardo. A tale sollevamento fa seguito, nell'area in esame, l'azione di una serie di faglie dirette, sintetiche ed antitetiche, con direzione appenninica, che gradonano il versante occidentale della struttura anticlinalica del "sistema delle Civitelle". Esse hanno provocato un abbassamento del livello di base locale (Valle del Tevere) con il conseguente ringiovanimento dell'originaria rete idrografica: il colletore principale (T. Puglia, tributario in sinistra del Tevere) ha subito un'energica azione di erosione regressiva, ha operato una serie di catture fluviali nei riguardi dei suoi attuali affluenti (i quali hanno arretrato le loro testate verso NE fino a provocare la non coincidenza tra asse strutturale e linea displuviale principale) e, raggiungendo il bacino lacustre pleistocenico di Bastardo, ne ha provocato il definitivo vuotamento.
1990
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