Il volume, in cui questo saggio è pubblicato, è una curatela multipla, frutto di un progetto internazionale avviato nel 2008 con Giorgio Bonamente e Noel Lenski, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, in vista delle celebrazioni costantiniane del 2012-2013. Tale contributo ha permesso di realizzare anche un Convegno preparatorio e, per la generosità dell’Università di Perugia, della Regione e della Provincia, un Corso di Formazione per docenti e specializzandi, una Mostra a Spello e il suo Catalogo. Nel mio saggio offro i risultati dell’indagine condotta nel Codice Teodosiano sulla frequenza di citazioni e la natura degli epiteti attribuiti a Costantino, in quanto buon indice di come sia maturata (e con quali discontinuità) la fortuna del primo imperatore cristiano quale conditor legum fino a Teodosio II. Questo tipo d’indagine ha permesso di valorizzare altre motivazioni, accanto a quelle usualmente indicate dai Romanisti di tipo puramente tecnico, o religioso, per spiegare perché i compilatori del Codice Teodosiano abbiano infine cambiato il progetto iniziale del 429 di produrre due Codices che includessero anche il Gregoriano e l’Ermogeniano. La trasformazione subita dall’immagine di Costantino nel corso di un secolo, così evidente nell’accentrarsi, decrescere e riapparire dei riferimenti legislativi dei suoi successori, infatti, fece sì che egli fosse presentato quale efficace modello politico e religioso per Teodosio II, la sua attività conciliare, i suoi progetti di compilazione legislativa. Una conferma è data dalla fluttuante tradizione patristica (da Ambrogio agli scrittori ecclesiastici del V secolo), il cui studio ho compiuto per il saggio incluso nell’Enciclopedia Costantiniana sulla figura e l’immagine dell’imperatore del cosiddetto Editto di Milano 313-2013, II, Roma 2013, 273-289, ove molti contributi si giovano delle eccellenti competenze degli studiosi coinvolti nel progetto perugino.

Costantino come modello nelle fonti legislative

LIZZI, Rita
2012

Abstract

Il volume, in cui questo saggio è pubblicato, è una curatela multipla, frutto di un progetto internazionale avviato nel 2008 con Giorgio Bonamente e Noel Lenski, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, in vista delle celebrazioni costantiniane del 2012-2013. Tale contributo ha permesso di realizzare anche un Convegno preparatorio e, per la generosità dell’Università di Perugia, della Regione e della Provincia, un Corso di Formazione per docenti e specializzandi, una Mostra a Spello e il suo Catalogo. Nel mio saggio offro i risultati dell’indagine condotta nel Codice Teodosiano sulla frequenza di citazioni e la natura degli epiteti attribuiti a Costantino, in quanto buon indice di come sia maturata (e con quali discontinuità) la fortuna del primo imperatore cristiano quale conditor legum fino a Teodosio II. Questo tipo d’indagine ha permesso di valorizzare altre motivazioni, accanto a quelle usualmente indicate dai Romanisti di tipo puramente tecnico, o religioso, per spiegare perché i compilatori del Codice Teodosiano abbiano infine cambiato il progetto iniziale del 429 di produrre due Codices che includessero anche il Gregoriano e l’Ermogeniano. La trasformazione subita dall’immagine di Costantino nel corso di un secolo, così evidente nell’accentrarsi, decrescere e riapparire dei riferimenti legislativi dei suoi successori, infatti, fece sì che egli fosse presentato quale efficace modello politico e religioso per Teodosio II, la sua attività conciliare, i suoi progetti di compilazione legislativa. Una conferma è data dalla fluttuante tradizione patristica (da Ambrogio agli scrittori ecclesiastici del V secolo), il cui studio ho compiuto per il saggio incluso nell’Enciclopedia Costantiniana sulla figura e l’immagine dell’imperatore del cosiddetto Editto di Milano 313-2013, II, Roma 2013, 273-289, ove molti contributi si giovano delle eccellenti competenze degli studiosi coinvolti nel progetto perugino.
2012
9788872286777
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