Prendendo spunto dalle ultime modifiche attinenti al giudizio di cassazione, l'autore torna sul classico tema del sindacato indiretto operato dalla Corte suprema in ordine al giudizio di fatto. Egli, a questo proposito, distingue tra l'obbligo di motivazione in senso formale e l'obbligo di motivazione quale esigenza di fondare le affermazioni in fatto su basi giuridicamente corrette, date da un insieme di norme e principi che il legislatore impone la giudice di osservare nel suo percorso di giustificazione delle soluzioni scelte. Quindi l'autore tende a dimostrare come il potere-dovere della C.S. di sindacare il corretto uso di dette norme e principi non sia modificabile in virtù dei diversi tenori che il legislatore possa dare all'art. 360 n. 5 c.p.c., stante l'invalicabile limite emergente dall'art. 111, 7° comma, cost., ai sensi del quale la C.S. è sempre chiamata a sindacare ogni violazione di norma di diritto
Ancora sul controllo della motivazione in Cassazione
BOVE, Mauro
2013
Abstract
Prendendo spunto dalle ultime modifiche attinenti al giudizio di cassazione, l'autore torna sul classico tema del sindacato indiretto operato dalla Corte suprema in ordine al giudizio di fatto. Egli, a questo proposito, distingue tra l'obbligo di motivazione in senso formale e l'obbligo di motivazione quale esigenza di fondare le affermazioni in fatto su basi giuridicamente corrette, date da un insieme di norme e principi che il legislatore impone la giudice di osservare nel suo percorso di giustificazione delle soluzioni scelte. Quindi l'autore tende a dimostrare come il potere-dovere della C.S. di sindacare il corretto uso di dette norme e principi non sia modificabile in virtù dei diversi tenori che il legislatore possa dare all'art. 360 n. 5 c.p.c., stante l'invalicabile limite emergente dall'art. 111, 7° comma, cost., ai sensi del quale la C.S. è sempre chiamata a sindacare ogni violazione di norma di dirittoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.