L’accostamento fra Antonio Gramsci (1891-1937) ed Ernesto de Martino (1908-1965) costituisce un tratto di lungo periodo nella genealogia disciplinare dell’antropologia culturale italiana. Sottoposto a una rilettura fondata sugli sviluppi degli studi gramsciani e demartiniani e contestualizzata nel dibattito antropologico e filosofico contemporaneo, il rapporto tra le due figure consente di osservare allo specchio due antropologie, critiche e riflessive, ora vicine ora lontane, entrambe attente alla dimensione molecolare dell’umano. La riflessione dell’Autore segue tre passaggi: la rilettura della prima scoperta di Gramsci da parte di de Martino; l’analisi dei luoghi dell’opera demartiniana in cui le istanze gramsciane si mostrano assimilate o distanziate; una comparazione più libera fra due “pensieri viventi”, ovvero fra due pratiche teoriche antropologico-politiche, “buone da ripensare” nel momento contemporaneo.
Gramsci e de Martino. Appunti per una riflessione
PIZZA, Giovanni
2013
Abstract
L’accostamento fra Antonio Gramsci (1891-1937) ed Ernesto de Martino (1908-1965) costituisce un tratto di lungo periodo nella genealogia disciplinare dell’antropologia culturale italiana. Sottoposto a una rilettura fondata sugli sviluppi degli studi gramsciani e demartiniani e contestualizzata nel dibattito antropologico e filosofico contemporaneo, il rapporto tra le due figure consente di osservare allo specchio due antropologie, critiche e riflessive, ora vicine ora lontane, entrambe attente alla dimensione molecolare dell’umano. La riflessione dell’Autore segue tre passaggi: la rilettura della prima scoperta di Gramsci da parte di de Martino; l’analisi dei luoghi dell’opera demartiniana in cui le istanze gramsciane si mostrano assimilate o distanziate; una comparazione più libera fra due “pensieri viventi”, ovvero fra due pratiche teoriche antropologico-politiche, “buone da ripensare” nel momento contemporaneo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.